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Dazi Cina, Trump firma la proroga di 90 giorni

Dovevano andare in vigore oggi, vengono procrastinati a inizio novembre: adesso Trump punta a esportare piu soia nel Paese

"Ho appena firmato un ordine esecutivo che estenderà la sospensione dei dazi alla Cina per altri 90 giorni. Tutti gli altri elementi dell'accordo rimarranno invariati". Lo ha annunciato sul suo canale social The Truth il presidente americano Donald Trump. La "tregua tariffaria" tra Pechino e Washington doveva scadere ieri, 11 agosto: la proroga fino a inizio novembre consente di guadagnare tempo cruciale per trovare un accordo prima dell'impennata delle importazioni per il periodo natalizio

La proroga evita che i dazi americani sui prodotti cinesi salgano al 145%, mentre i dazi cinesi sui beni americani avrebbero dovuto raggiungere il 125%. Al momento quindi le tariffe statunitensi su Pechino restano del 30%, mentre quelle cinese sul Made in Usa al 10%. In questo modo, con più tempo a disposizione, da un lato si allentano le tensioni per una possibile escalation della guerra commerciale in atto, dall'altro, i due Paesi hannp più tempo per affrontare e cercare di risolvere i nodi non ancora sciolti, dal traffico di fentanyl alle attività delle aziende americane nel Paese.

Questo anche se Trump su Truth, prima dell'annuncio della proroga, non ha perso tempo pur di aumentare un po' la pressione su Pechino scrivendo che "la Cina è preoccupata della carenza di soia. Spero che rapidamente quadruplichino gli ordini. Questo è un modo per ridurre il deficit commerciale con gli Usa". 

Nella tregua con Pechino sono inclusi alcuni allentamenti delle restrizioni all'export di terre rare e di alcune tecnologie: su quest'ultimo fronte la battaglia fra le due superpotenze economiche è particolarmente agguerrita visto che lo scontro si consuma sull'intelligenza artificiale e su quei chip necessari per farla funzionare. Semiconduttori prodotti per lo più negli Stati Uniti da Nvidia e Amd, con le quali Trump è riuscito a strappare un accordo insolito: l'amministrazione Usa ha infatti concesso loro le licenze per esportare in Cina alcuni dei loro semiconduttori per l'IA. In base all'intesa, però, le due società dovranno versare al governo americano il 15% dei ricavi cinesi realizzati con le vendite dei chip H20 e MI308. 

Fc - 52949

EFA News - European Food Agency
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