Toscana: nasce distretto rurale castanicolo
Per la promozione del patrimonio storico culturale e produttivo della regione

E’ stato firmato oggi a Firenze, nella sede della presidenza della Regione Toscana, l'accordo che sancisce la costituzione del "Distretto rurale castanicolo toscano".
Un passo atteso e voluto, frutto di un percorso di condivisione durato tre anni, che mira a rilanciare un settore cruciale per la produzione e l’economia rurale nonché per esaltare l'identità, la tradizione il paesaggio delle aree fragili della Toscana, contrastando lo spopolamento e promuovendo uno sviluppo sostenibile.
La Toscana diventa così la seconda regione, dopo la Campania, a dotarsi di uno strumento di questo tipo per valorizzare la castanicoltura. Il Distretto castanicoltura toscano, come ha detto il presidente della Regione, rappresenta un pilastro della strategia per la Toscana diffusa. Con questo strumento si vuole tradurre in azioni concrete la volontà di sostenere le aree rurali e montane, contrastare lo spopolamento, valorizzare il paesaggio e promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile, radicato nell’identità e nelle specificità dei nostri territori. Perciò il distretto sarà un luogo di governance partecipata, capace di unire istituzioni, imprese e comunità locali per rafforzare le filiere produttive, recuperare castagneti abbandonati, incentivare innovazione e competitività e, al tempo stesso, custodire il patrimonio storico, culturale e ambientale che la castanicoltura rappresenta per la Toscana.
Il vicepresidente e assessore regionale all’agricoltura Stefania Saccardi, ha avuto modo quindi di sottolineare che la nascita del Distretto castanicoltura toscano rappresenta un passo fondamentale per il futuro di un comparto che, in Toscana, non ha solo un valore economico, ma anche storico, culturale, ambientale e identitario. La castanicoltura è parte della tradizione regionale e della sua biodiversità, ed è un dovere sostenerla con una strategia condivisa e lungimirante. Le sfide di domani — dalla concorrenza estera al ripristino del potenziale produttivo, fino all’adattamento ai cambiamenti climatici — richiedono un impegno comune che unisca istituzioni, associazioni, mondo agricolo, terzo settore e comunità locali. Il Distretto nasce proprio da un percorso partecipativo promosso da Anci Toscana, che ha saputo raccogliere esigenze, proposte e prospettive di tutti i soggetti coinvolti. Questo nuovo strumento, forte, autorevole e rappresentativo, consentirà di rafforzare le sinergie, promuovere innovazione e nuove opportunità di mercato, e valorizzare la castanicoltura toscana sotto il profilo della salute, del territorio, del paesaggio e della biodiversità.
La cerimonia di firma ha visto la partecipazione del vicepresidente e assessore Saccardi, insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni castanicole, delle organizzazioni agricole e del mondo cooperativo, e di tanti soggetti pubblici e privati che hanno aderito o aderiranno al nuovo organismo.
Il distretto castanicolo regionale nasce come strumento di aggregazione, per tutelare e valorizzare l'identità storica, culturale e agricola legata alla castanicoltura, per recuperare castagneti abbandonati, contribuendo a mantenere il presidio delle aree rurali, salvaguardando il territorio ed il paesaggio castanicolo che caratterizza gran parte della Toscana.
Il territorio del distretto è stato individuato sulla base dell’Inventario forestale toscano, integrato con i dati del sistema informativo Artea e ricomprende il territorio di 173 comuni distribuiti su tutta la regione. Di questi, il 98% della superficie castanicola del distretto ricade nel territorio della Toscana diffusa.
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