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Confimprese: consumi in debole risalita (+1%) su base annua ad agosto

Buona performance della ristorazione (+1,4%) ma permane clima di sfiducia tra le famiglie

L’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala rileva un mese di agosto che non risolleva la debolezza dei consumi fermi a un +1,0% a valore vs lo stesso mese 2024. La morsa della crisi non allenta le maglie e, contrariamente a quanto si possa pensare sul mese vacanziero per eccellenza, i consumatori si mostrano tiepidi e fanno solo acquisti ragionati, nonostante i saldi partiti in luglio. Quanto al raffronto gennaio-agosto rispetto allo stesso periodo 2024, i dati mostrano una flessione del -0,4%, in leggera risalita rispetto al -1,9% del I semestre ma pur sempre in campo negativo.

"La situazione geopolitica è tale", osserva Mario Resca, presidente Confimprese, "per cui si conferma l’andamento difficile dei consumi in generale al di là di oscillazioni temporanee nei vari mesi. La dinamica dei consumi rimane instabile e influenza i comportamenti di consumatori a aziende, nonostante il Paese mostri segni di stabilità con l’inflazione sotto controllo anche nel mese di agosto e il tasso di occupazione in crescita. Rimane, purtroppo la debolezza del clima di fiducia delle famiglie che frena i consumi, soprattutto quelli legati al carrello della spesa".

Nei settori merceologici, il mese di agosto riflette quanto riportato per il totale mercato con abbigliamento-accessori a +1,5%, la ristorazione a +1,4%. In parità altro retail (casa-arredo, elettronica, telefonia, libri, cura persona e fitness) a +0,0%, a conferma di un settore che non riesce a recuperare dopo il boom del post-Covid.

Nei canali di vendita si segnala il discreto andamento dei centri commerciali che chiudono il mese a +2,5%, segno che le famiglie apprezzano i luoghi di vendita polifunzionali dove, oltre agli acquisti, trovano momenti di svago ed entertainment. Le high street si fermano poco sopra la parità a +0,5%, la prossimità a +1,6%.

Volatilità e incertezza dominano il contesto economico e su questi fattori è necessario fare una riflessione per adottare misure, anche in sede istituzionale, che mirino a mettere più soldi in tasca agli italiani.

"Alla chiusura dei primi otto mesi 2025", riflette Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese, "il trend appare ormai abbastanza consolidato. Nonostante l’inflazione sia sotto controllo, i consumatori mostrano un atteggiamento cauto, improntato al risparmio sui beni voluttuari e alla prudenza negli acquisti di prima necessità. Cosa che frena i consumi e la possibilità di crescita economica".

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EFA News - European Food Agency
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