Commissione Ue, scatta l'allarme cannella
Analisi del Jrc hub centre hanno evidenziato una serie di frodi commerciali in atto

La Commissione Ue ha rilevato frodi e potenziali problemi di sicurezza nel settore delle spezie sul mercato europeo. Lo confermano le ultime rilevazioni degli scienziati del JRC-The Joint Research Centre EU Science Hub, che hanno analizzato 104 campioni di cannella, 44 dei quali etichettati come cannella di Ceylon, la varietà considerata più preziosa, acquistati presso rivenditori in 10 paesi dell'UE e nel Regno Unito, Serbia e Sri Lanka.
Ebbene dalle analisi è emersa prima di tutto la sostituzione della cannella di Ceylon con la cassia, un'alternativa più economica e meno aromatica. Oltre a questo, gli scienziati hanno comparato la conformità del prodotto alla legislazione europea vigente e agli standard internazionali: ebbene, dalle analisi è emerso che oltre il 66% dei campioni non soddisfacevano gli standard qualitativi internazionali.
Inoltre, i campioni analizzati non risultavano conformi alla normativa UE sulla sicurezza alimentare e, potenzialmente, superavano i limiti legali di cumarina, composto aromatico naturale presente nella cassia e in altre piante, potenzialmente tossico per il fegato. In questo senso, i campioni analizzati, secondo gli scienziati, potevano integrare ipotesi di frode in commercio.
I risultati dell'indagine, sottolinea il comunicato dell'Ue, "possono aiutare la comunità scientifica e i decisori politici a stabilire valori soglia per i diversi componenti della cannella e a definire quando considerare sospetto un campione: ciò consentirà di effettuare una sorveglianza più dettagliata e aiuterà le autorità competenti ad agire".
Nel 2023, la cannella è stata la quinta spezia più importata nell'UE, dopo zenzero, paprika, pepe e curcuma; poiché si prevede che la domanda di cannella crescerà nei prossimi anni, la cannella rappresenta un bersaglio allettante per i truffatori.
Esistono due principali tipi botanici di cannella: la cannella di Ceylon (Cinnamomum verum o Cinnamomum zeylanicum Blume), originaria dello Sri Lanka, e la Cassia (Cinnamomum cassia o Cinnamomum aromaticum), originaria del Myanmar, un'alternativa più economica e di qualità inferiore, dal sapore più forte, che contiene naturalmente cumarina. A seconda del mercato, entrambi i tipi possono spesso essere etichettati semplicemente come “cannella”, il che può creare confusione.
Il JRC ha condotto uno studio olistico applicando diversi metodi di analisi per individuare diverse tipologie di frode nel settore: ben il 9% dei campioni etichettati come cannella di Ceylon sono stati sostituiti totalmente o parzialmente dalla cannella Cassia.
Dalle analisi sono emersi altri tipi di possibile frode, come la sostituzione della corteccia con altre parti dell'albero di cannella come radici, foglie e fiori presenti in alto tasso nei campioni. Inoltre, circa il 21% di essi non soddisfaceva gli standard internazionali a causa dell’elevato contenuto totale di ceneri.
Lo studio ha inoltre dimostrato che il 9,6% dei campioni non rispettava il limite massimo di 2 mg kg-1, fissato per il piombo dalla legislazione europea sulla sicurezza alimentare e che 31 dei campioni analizzati erano potenzialmente pericolosi per i bambini a causa di un elevato contenuto di cumarina.
"Il tipo di irregolarità rilevate nella cannella comprese le pratiche fraudolente -spiega la nota- , è vario e non può essere affrontato con una sola tecnica analitica; sono necessari metodi standardizzati. L'elevato tasso di campioni irregolari di cannella sul mercato europeo indica che tutte le parti interessate del settore, i decisori politici, i laboratori di controllo e i produttori dovrebbero prestare attenzione alla situazione".
La nota di Bruxelles rammenta che "la cannella commercializzata nell'UE deve essere conforme a diverse normative", tra cui:
- principi e requisiti generali della legislazione alimentare, istituzione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare e definizione di procedure in materia di sicurezza alimentare;
- fornitura di informazioni alimentari ai consumatori;
- livelli massimi per alcuni contaminanti negli alimenti, fissando un livello massimo di 2,0 mg di piombo per kg di cannella;
- additivi alimentari, fissando un livello massimo di 150 mg di anidride solforosa-solfiti per kg nella cannella.
Inoltre, conclude la nota Ue, "il regolamento sugli aromi e su alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti destinati all'uso negli e sugli alimenti stabilisce livelli massimi di cumarina che vanno da 5 mg kg−1 nei dessert a 50 mg kg−1 nei prodotti da forno tradizionali e/o stagionali etichettati come contenenti cannella. Non esiste una disposizione specifica che si applichi alla cumarina naturalmente presente nella cannella".
EFA News - European Food Agency