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Grano. Lollobrigida: "Da gennaio prezzi rilevati dalla Commissione Unica Nazionale"

Le misure del titolare Masaf per garantire trasparenza importazioni e contenere la crisi del comparto

Dal 1° gennaio 2026, il prezzo del grano non sarà più deciso direttamente dal mercato ma sarà rilevato ad opera della Commissione Unica Nazionale (Cun). Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, in una fase di forte apprensione nel settore, dovuta al crollo dei prezzi, a causa dell'accesa concorrenza dei produttori esteri, che ha scatenato i malumori dei produttori italiani, fortemente dubbiosi sulla trasparenza delle transazioni.

“Il grano duro italiano non è soltanto una coltura, ma rappresenta la nostra identità. Per questo già nel 2024 abbiamo garantito 30 milioni di euro per i contratti di filiera, coprendo oltre 130 mila ettari per circa 9mila aziende agricole. Con il Coltivaitalia destiniamo altri 300 milioni di euro per sostenere le filiere cerealicole e rafforzare la sovranità alimentare. Lo ha dichiarato stato un periodo in cui i produttori sono stati in balia del più forte, è l’ora di invertire la rotta". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, intervenendo in collegamento con le piazze di Bari e Palermo alla mobilitazione indetta da Coldiretti sulle difficoltà della filiera del grano. 

"Crediamo nella concorrenza ma in quella leale, basata sulla reciprocità dei costi di produzione e sulla possibilità di individuare un prezzo equo. Per questo", ha annunciato il ministro, "da gennaio la Cun diventerà il luogo in cui gli agricoltori e i compratori stabiliranno il giusto prezzo del grano. Serve trasparenza e correttezza nei rapporti di filiera e per questo avvieremo anche controlli serrati alle frontiere, perché il grano importato rispetti tutti gli standard che i nostri agricoltori garantiscono”.

Lollobrigida ha infine rivendicato: "Il Governo Meloni è quello che ha investito di più nel sostegno agli agricoltori, all'agricoltura e nella valorizzazione del grano duro italiano e continueremo in questo lavoro. Con queste misure vogliamo dare certezze ai nostri agricoltori e rafforzare la competitività della filiera cerealicola italiana".

Le misure a sostegno del grano italiano prevedono:

- Commissione Unica Nazionale (Cun) del grano duro: Sarà istituita formalmente dal 1° gennaio 2026, superando le borse merci locali, per garantire trasparenza e stabilità nella formazione dei prezzi.

- Contratti di filiera: Stanziati 30 milioni nel 2024 per il fondo grano duro e previsti ulteriori fondi, fino a coprire 400mila ettari con il supporto del fondo Sovranità alimentare di Coltivitalia da 300 milioni di euro.

- Giusto prezzo e stop alle pratiche sleali: Ismea pubblicherà i dati sui costi medi di produzione; l’Icqrf rafforzerà i controlli contro prezzi sottocosto.

- Credito d’imposta alle industrie: Introdotto un incentivo da 10 milioni di euro per le imprese di trasformazione che lavorano cereali nazionali con contratti di filiera.

- Ricerca e innovazione con il Crea: Avvio di un piano di ricerca su varietà più produttive e resilienti, con attenzione a Tea e irrigazione di precisione.

 

- Controlli e tracciabilità sul grano estero: Rafforzato il sistema dei controlli e potenziati gli strumenti di tracciabilità per garantire pieno rispetto degli standard e trasparenza sull’origine.

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EFA News - European Food Agency
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