Analcolici: brusco calo vendite ad agosto
Cresce la preoccupazione delle imprese mentre incombe lo spettro della Sugar tax

A pochi mesi dall’entrata in vigore della Sugar tax, prevista per il 1° gennaio 2026, i produttori di bevande analcoliche sono preoccupati per l’andamento negativo del mercato registrato nei mesi di picco stagionale e uno scenario di significative incertezze per i mesi a venire.
L’estate 2025 ha mostrato una debolezza del carrello della spesa e vendite particolarmente sotto le aspettative nel canale c.d. “domestico”: tra giugno e agosto – mesi in cui solitamente si registrano i picchi stagionali - i volumi di vendita nei canali Gdo e Cash & Carry hanno segnato un giugno positivo seguito da un graduale peggioramento a luglio (-4.3%) e agosto (-11.3%).Le riduzioni hanno interessato la maggior parte dei segmenti: le acque toniche hanno segnato -4,2% a luglio e -11,3% ad agosto; andamento simile per le bevande a base di tè (-7,3% e -17,3%), i chinotti (-8,7% e -17,9%), le aranciate (-6,3% e -12,5%), le limonate (-2,4% e -12,8%) le gazzose (-3,7% e -13,6%) e gli aperitivi analcolici (-11,9% e -15,2%).
Sullo sfondo, l’entrata in vigore della Sugar tax: un provvedimento che per i produttori rischia di compromettere ulteriormente la stabilità della filiera delle bevande analcoliche.
"Dietro questi dati ci sono lavoratori, famiglie e territori che rischiano di pagare il prezzo più alto. I nostri appelli di questi ultimi mesi vanno proprio in questa direzione: le imprese hanno bisogno di interventi per la crescita e investimenti, anziché di misure regressive come la Sugar tax. È necessario che venga rapidamente cancellata questa misura fiscale che umilia il Made in Italy, alimenta incertezza costante, frena la competitività con ripercussioni pesanti per produttori e famiglie italiane, senza garantire risultati concreti per la salute pubblica", ha dichiarato Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe.
EFA News - European Food Agency