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Fondo TAI (Atlas SGR): acquisizione Kiwi strategica

Giulia Bavila (Atlas): "Così sosteniamo l'innovazione agricola italiana"

Intervista esclusiva. Il Fondo TAI (Terre Agricole Italiane), gestito da Atlas SGR, ha perfezionato l'acquisizione del 100% di Kiwi Immobiliare S.r.l. per un valore complessivo di 24 milioni di euro. L'operazione ha visto come controparte venditrice una società agricola appartenente al Gruppo BF.

Il Fondo TAI (Terre Agricole Italiane), gestito da Atlas SGR, ha perfezionato l'acquisizione del 100% di Kiwi Immobiliare S.r.l. per un valore complessivo di 24 milioni di euro (vedi articolo di EFA News) L'operazione vede come controparte venditrice una società agricola appartenente al Gruppo BF, primario operatore internazionale nel settore agricolo e agro-industriale quotato sul mercato principale di Borsa Italiana.

Kiwi Immobiliare detiene un importante terreno agricolo a Cisterna di Latina, dedicato alla coltivazione del kiwi giallo SunGold e attualmente concesso in affitto agrario a un operatore leader del comparto ortofrutticolo italiano. L'acquisizione rappresenta un nuovo passo strategico nello sviluppo di una piattaforma di investimenti a supporto delle filiere agroalimentari nazionali, con l'obiettivo di offrire agli investitori ritorni stabili e sostenibili nel lungo periodo.

Atlas SGR è una piattaforma indipendente multiasset di gestione di fondi di investimento alternativi, autorizzata da Banca d'Italia nel settembre 2022. La società opera su tre linee principali: venture capital, private debt e, da poco, anche il real estate. Il Fondo TAI, che si inserisce proprio in quest'ultima area, è un fondo immobiliare di tipo chiuso che ha come focus di investimento terreni agricoli destinati a ogni tipo di coltivazione, con una collocazione geografica che predilige l'Italia ma può estendersi ad altri paesi dell'Unione Europea. Con questa operazione, il Fondo rafforza il proprio impegno a sostegno dello sviluppo del settore agroalimentare, riconosciuto come infrastruttura essenziale per il Paese, proponendo un modello di investimento attento alle tematiche di sostenibilità in coerenza con il proprio inquadramento ex articolo 8 della normativa SFDR.

Ne parliamo con Giulia Bavila, head of real estate di Atlas SGR, gestore del Fondo Terre Agricole Italiane (TAI).

Dottoressa Bavila, come funziona esattamente il Fondo TAI?

Il Fondo TAI è uno strumento finanziario, un fondo immobiliare di tipo chiuso che investe in terreni agricoli o società immobiliari che li detengano. Un aspetto fondamentale è che il Fondo non entra nella gestione diretta dell’attività agricola, ma in quanto fondo immobiliare svolgiamo un’attività di gestione dell'asset e valorizzazione del patrimonio fondiario. Questo permette alle aziende agricole proprietarie dei terreni di liberare capitale, rendendo liquido un bene come la terra, che è tradizionalmente illiquido, e reinvestire le risorse derivanti dalla vendita in attività di innovazione tecnologica, sostenibilità o ampliamento. I terreni che acquistiamo sono prevalentemente terreni a reddito, concessi in affitto agrario con contratti di lungo periodo, garantendo così al  fondo e agli investitori rendimenti stabili e continuativi.

Quali sono gli obiettivi del fondo?

La missione è duplice. Da un lato offriamo agli investitori istituzionali, che sono i destinatari del fondo, rendimenti stabili e di lungo periodo. Dall'altra parte contribuiamo a rendere più liquido il patrimonio fondiario, dando possibilità alle aziende agricole di vendere l'asset sottostante. Il fondo può effettuare investimenti innovativi sui terreni, come per esempio promuovendo la produzione di energia da fonti rinnovabili. Gli investitori sono enti previdenziali e fondazioni che hanno una visione di lungo periodo e sensibilità verso progetti di questo tipo.

A che punto siete con la raccolta?

Il target che ci siamo prefissati è di 200 milioni. Abbiamo già raccolto 54 milioni e investiti 34 in diverse operazioni. La durata del fondo è di 15 anni.

Cosa vi ha spinto all'acquisizione di Kiwi Immobiliare?

I driver che utilizziamo nel selezionare gli investimenti sono la solidità dell'asset, data dalla produzione che viene svolta e dall'operatore che la gestisce. Nel caso di Kiwi Immobiliare parliamo di una filiera importante sia a livello di prodotto finale che di gestore agricolo. Ci sono filiere strategiche che guardiamo maggiormente, come appunto il kiwi e nello specifico il kiwi giallo.

Vi aspettate ulteriori sviluppi?

Sì, sicuramente. Il fondo è ancora in fase di raccolta di capitale e di investimenti su una pipeline definita. Stiamo guardando altre operazioni che contiamo di realizzare a breve.

L'aggregazione fondiaria è uno dei vostri obiettivi?

Assolutamente sì, è una delle mission che ci siamo dati. Il comparto agricolo italiano è storicamente frammentato, con aziende di piccola dimensione che possiedono superfici limitate e distribuite in appezzamenti poco omogenei, a svantaggio della competitività. Puntiamo all'aggregazione fondiaria per creare una massa critica che possa razionalizzare l'uso del suolo, rendere i terreni più accessibili e meglio valorizzati, mantenendo comunque la gestione produttiva in mano agli operatori. È un'ottica di gestione puramente immobiliare che ha l'obiettivo di sostenere le aziende agricole.

Come si inserisce la sostenibilità nella vostra strategia?

Essendo un prodotto finanziario articolo 8, il fondo promuove caratteristiche ESG. Lo facciamo ponendoci obiettivi di valorizzazione, collaborando con l'azienda agricola per l'adozione di pratiche agricole biologiche e rigenerative, una riduzione delle emissioni tramite l'uso di energie da fonti rinnovabili, e il sostegno dell'imprenditoria agricola. Abbiamo sviluppato strumenti e metodologie di monitoraggio di questi aspetti, sempre in condivisione con l'azienda agricola che svolge le attività sull’asset del fondo.

MTM - 54230

EFA News - European Food Agency
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