Terra di Lavoro Wines: i vini vanno a corte
Presso la Reggia di Caserta al via la quarta edizione della kermesse dei vini casertani

Parte domani presso la Reggia di Caserta, la quarta edizione di Terra di Lavoro Wines, kermesse dedicata alle eccellenze vitinicole della provincia casertana. Un tempo così denominata dai Borboni (benché inserita in un areale più ampio che comprendeva anche Benevento e il basso Lazio) per l’appunto Terra di Lavoro per la sua spiccata vocazione agricola. Promosso dal Consorzio Vitica (Viticoltori Caserta) e dalla stessa Reggia, l’evento, aperto al pubblico su prenotazione e in programma fino a lunedì 13 ottobre, mira far scoprire a buyer, giornalisti, produttori e ristoratori, il variegato mondo delle produzioni casertane. A rappresentarle infatti ben 53 aziende, 164 vini (di cui 72 rossi e 67 bianchi e una significativa presenza di rosati e bollicine), suddivisi nelle 5 denominazioni del territorio e cioè Aversa Asprinio DOC, Falerno del Massico DOC, Galluccio DOC, Roccamonfina IGT e Terre del Volturno IGT.
Nel segno di una (a volte) poco nota differenziazione tutta da gustare. “Con la denominazione Terra di Lavoro abbiamo voluto dare un nome unico a un’incredibile varietà di realtà vitinicole”, spiega Cesare Avenia, presidente del consorzio Vitica. “La ricchezza ampelografica e la complessità della viticoltura casertana è tale che un nome antico come Terra di Lavoro è risultato ideale per rappresentare l’intero territorio. Altrimenti non ne venivamo fuori…”. La tre giorni, articolata in incontri, wine talk e intrattenimenti musicali, sarà anche l’occasione per fare il punto sulla sostenibilità in viticoltura e sull’evoluzione dei mercati, con un focus particolare sul rapporto delle nuove generazioni con il vino.
Ma anche sulle nuove formule di degustazione e le possibilità di impiego del vino nel sempre più arrembante mondo della mixology. Largo spazio poi alle degustazioni esperienziali, che consentiranno di conoscere, insieme ai vini, il territorio di origine, le sue storie e i suoi custodi. Previsti speciali assaggi anche i per i produttori: che verranno infatti sfidati a riconoscere i loro vini in degustazioni alla cieca. Ribalta doverosa poi per i locali che meglio avranno promosso la conoscenza e diffusione dei vini di Terra di Lavoro: ai più impegnati wine ambassador sarà consegnato il Premio Maria Felicia Brini, produttrice precocemente scomparsa.
Ma quali le principali novità rispetto alle passate edizioni?
“Abbiamo deciso di allungare la manifestazione, aggiungendo la giornata di lunedì”, sottolinea ancora il presidente Avenia. “E questo per permettere anche a tutti gli operatori del settore, ristoratori, sommelier, pizzaioli e camerieri di venire a conoscere i nostri produttori. Per i quali quella di Terra di Lavoro Wines è una grande occasione di visibilità. Specie per i più piccoli, i cui vini preziosi vanno salvaguardati e difesi perché rappresentano la storia del territorio. Tutti infatti vanno messi nelle condizioni di salire sul palco e di essere conosciuti: noi non possiamo competere con altre realtà per numero di bottiglie ma per varietà e molteplicità dell’offerta certamente sì”.
A fare gli onori di casa il Falerno del Massico DOC, il vino più rappresentativo del territorio, ma anche denominazione ante litteram per eccellenza. “Visto che i Romani”, spiega ancora Avenia, “quando conquistavano nuovi territori portavano con sé il Falerno, simbolo delle loro tradizioni e del loro potere”.
Riflettori puntati anche sul Pallagrello (dal dialetto campano pallarello, rotondetto, in riferimento alla rotondità dei piccoli acini), un tempo vino-testimonial della corte borbonica e oggi in pieno rilancio, insieme ad altri vini di vitigni autoctoni, come il coda di pecora e il casavecchia, sotto la denominazione Terre del Volturno IGT.
Il tutto all’interno del primo cortile della Reggia, ormai consolidato luogo di incontro, condivisione e dinamiche di rete. Location che definire prestigiosa è più che mai un eufemismo.
Il Consorzio VITICA, di Tutela dei Vini a D.O.C. Aversa, Falerno del Massico e Galluccio delle I.G.T. Terre del Volturno e Roccamonfina, è stato costituito il 4 maggio 2004 ed è il primo consorzio di tutela dei vini riconosciuto in Campania dal Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste con DM del 18/01/05. Il Consorzio ha come scopo la tutela, la valorizzazione e la cura degli interessi di tutta la filiera vitivinicola casertana, dai produttori agli imbottigliatori, contribuendo così a preservare la ricchezza varietale della viticoltura locale e la sua storia millenaria, di cui si fa promotrice attraverso i vini delle denominazioni rappresentate.
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