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Maxitruffa nei vini eccellenti: a processo due "soci" inglesi

Investimenti per 99 milioni di dollari in vini inesistenti: orchestrato tutto attraverso Bordeaux Cellars

Un tempo c'era l'oro, c'erano i metalli preziosi, tutto quello che luccicava, si diceva. Oggi, a guardare i cahiers de doleance delle truffe in giro per il mondo, è il food and beverage a fare gola ai malfattori. Soprattutto il mercato dei vini pregiati, da sempre simbolo di lusso e investimento, è diventato negli ultimi anni terreno fertile per operazioni fraudolente sempre più sofisticate. 

L'ultimo episodio è una maxi truffa da 99 milioni di dollari, con investimenti in vini inesistenti. Protagonisti sono James Wellesley e Stephen Burton, cittadini britannici accusati di aver orchestrato la truffa attraverso la società Bordeaux Cellars, nome commerciale di due società, Bordeaux Cellars Limited and Bordeaux Cellars London Ltd, registrate rispettivamente a Hong Kong ed a Londra.

Secondo le prime ricostruzioni i due hanno convinto investitori a finanziare prestiti destinati a presunti collezionisti di vini di alto valore, garantiti da un inventario di oltre 25.000 bottiglie pregiate tra cui Domaine de la Romanee-Conti in Borgogna e Chateau Lafleur a Bordeaux. I vini, poi, secondo le indagini, sono risultati del tutto inesistenti. In realtà, Bordeaux Cellars deteneva al massimo 217 bottiglie reali, mentre i fondi raccolti venivano utilizzati per pagare interessi fittizi e spese personali. 

La frode è durata dal giugno 2017 al febbraio 2019, è crollata quando i pagamenti degli interessi si sono interrotti. Le sentenze sono previste per il 6 gennaio 2026 (Burton) e il 3 febbraio 2026 (Wellesley).

Wellesley, famoso anche come Andrew Fuller, ha ammesso la propria colpevolezza davanti al Tribunale federale di Brooklyn: è stato rinchiuso nel carcere metropolitano dopo l’estradizione dal Regno Unito dopo avere accettato di rinunciare a 1 milione di dollari e ai fondi presenti in oltre 20 conti bancari. L'altro "socio", Burton, ammessa la colpevolezza, ha accettato un ordine di confisca da 26 milioni di dollari ed è anch’egli detenuto. 

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EFA News - European Food Agency
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