Fare affari in Brasile: agroindustria e food tech in prima fila
Arriva la 4a edizione della "Guida agli Affari-Diplomazia della crescita: destinazione Brasile”

I dazi Usa rilanciano i rapporti commerciali con il Brasile spingendo sempre più imprese italiane ad allacciare rapporti e aprire filiali nel paese carioca. Se ne parlerà domani 21 ottobre a Milano e giovedì 23 ottobre a Roma alla quarta edizione della “Guida agli Affari - Diplomazia della crescita: destinazione Brasile”, realizzata dall’Ambasciata a Brasilia insieme a GM Venture, società di consulenza e gestione con sede a San Paolo guidata da Graziano Messana, e la collaborazione di KPMG.
I partner istituzionali dell’iniziativa saranno Assolombarda, Sace, Simest (Gruppo Cdp), Promos Italia e Confindustria. A Roma parteciperanno Barbara Cimmino, Vicepresidente Confindustria, Fabrizio Lobasso, Vicedirettore generale Maeci, Alessandro Cortese, Ambasciatore in Brasile, Graziano Messana, Managing Partner GM Venture, Luca Esposito, Partner e Head of Italian desk KPMG Brasile, Carlo De Simone, Senior Manager Relazioni internazionali Simest, Michal Ron, Chief International Business Officer Sace.
Il Report a pubblicazione biennale illustra le opportunità offerte dal mercato brasiliano e si pone come strumento di semplice e rapida consultazione per aiutare gli imprenditori italiani a prendere decisioni strategiche all’interno del mercato brasiliano: dà un concreto seguito operativo della missione che il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha effettuato a San Paolo nell’ottobre del 2024, in occasione del primo Business Forum Italia-Brasile che ha visto la partecipazione, oltre a quella di Alte Autorità brasiliane, di centinaia di top manager ed imprenditori italiani e brasiliani.
In un contesto geopolitico sempre più complesso e mutevole, il Brasile, con tutta l’America Latina, diventa una destinazione naturale dell’export italiano, offrendo un mercato potenziale di milioni di consumatori.
La nuova “Guida agli Affari Italia-Brasile”, aggiornata al 30 giugno 2025, esplora le nuove possibilità di investimento in Brasile, sia da una prospettiva geografica che settoriale, offrendo preziose informazioni sul contesto socioeconomico attuale del Paese.
“Il Brasile rappresenta oggi una delle piattaforme più promettenti al mondo per chi investe con visione strategica di medio-lungo periodo -spiega Graziano Messana, fondatore e AD di GM Venture e presidente della Camera di Commercio di San Paolo-. È un Paese che combina stabilità istituzionale, dimensione di mercato e ricchezza di risorse naturali con una crescente maturità industriale e tecnologica. Dal punto di vista geopolitico, il Brasile ha saputo mantenere un ruolo di equilibrio tra Nord e Sud del mondo, dialogando con gli Stati Uniti, l’Europa e i Paesi emergenti, e affermandosi come ponte naturale nei rapporti tra America Latina e Mediterraneo. In un contesto di frammentazione globale, questa neutralità attiva ne rafforza la posizione come partner affidabile per imprese e investitori internazionali”.
I settori più promettenti sono quelli che coniugano innovazione e sostenibilità:
- energia e biocarburanti, dove il Brasile è leader mondiale in bioetanolo e HVO, con una filiera pronta ad attrarre capitali europei legati alla transizione verde;
- agroindustria e food tech, in rapida evoluzione verso tracciabilità, digitalizzazione e export di alto valore aggiunto;
- sanità e medical devices, spinti da una domanda interna crescente e da un sistema privato in espansione;
- tecnologia e fintech, che si distinguono per la velocità di adozione e per un ecosistema di startup tra i più vitali del continente;
- infrastrutture e logistica, con ampio spazio per investimenti in porti, ferrovie e intermodalità, fondamentali per migliorare la competitività del Paese.
La presenza delle imprese italiane in Brasile è in costante crescita. Rispetto all’ultimo censimento effettuato nel 2023, il numero delle società italiane in Brasile è aumentato, superando le mille unità: al 30 giugno 2025 il numero totale è di 1.104 filiali e stabilimenti produttivi italiani, ripartiti in 16 macrosettori.
La distribuzione geografica delle imprese riflette la storia economica del Brasile: circa l’84% delle imprese si concentra nelle regioni sud e sud-est (il 52% nel solo Stato di San Paolo), caratterizzate da un livello di sviluppo industriale consolidato.
Le grandi aziende fanno da traino per le pmi italiane, che sono presenti numerose come loro fornitori di beni e servizi, ma la maggior parte delle aziende presenti in Brasile sono interessate alla clientela del mercato domestico e sono svincolate dalle grandi imprese sopra citate.
EFA News - European Food Agency