Acqualagna, al via il 1°novembre la 60ma Fiera del tartufo bianco
Per tre week end consecutivi torna la kermesse dedicata al tuber magnatum pico

Presentata a Roma l’edizione 2025 della Fiera del Tartufo Bianco di Acqualagna: che quest’anno, oltre a festeggiare le 60 primavere, diventa evento di portata internazionale, grazie alla partecipazione di produttori agroalimentari provenienti da tutto il mondo. Per tre week end consecutivi da l° al 23 novembre la cittadina diverrà teatro di oltre 50 eventi tra presentazioni, cooking show, incontri, talk, premi, laboratori per famiglie e bambini e visite guidate.
Fulcro della kermesse: la storica piazza Enrico Mattei, centro del mercato del tartufo fresco, con il nuovissimo Truffle Bistrot e l’Expo dedicato agli espositori stranieri.
Una corte, quella di sua maestà il tuber magnatum pico sempre più di valore (grazie a un raccolto, insieme alle altre varietà di trifole, pari a 400 q l’anno e un giro d’affari complessivo di 50 milioni di E) e ricca di protagonisti: che tra ricercatori, ristoratori e trasformatori (la cui attività da sola vale 20 milioni di E) riesce a promuovere anche le aree più interne e sperdute della provincia di Pesaro e Urbino.
“Il tartufo è oggetto non solo di scambi commerciali ma anche volano di scambi sociali che valorizzano il territorio e la Regione infatti ha puntato molto su questo prodotto”, spiega Emanuela Bartolucci, titolare di una storica azienda di trasformazione di Acqualagna. “Non a caso nella sola provincia di PU ci sono ben 22mila ricercatori. Qualche dato? Su una popolazione di 4500 abitanti nella nostra cittadina operano più di 10 aziende di trasformazione, 25 ristoranti di varie categorie e tutte le famiglie hanno un parente che va a tartufi. E solo da noi, caso unico tra tutte le città del tartufo, è possibile trovare prodotto ogni mese dell’anno, declinato in tutte le nove tipologie e cioè (oltre al bianco) il nero pregiato, l’uncinato scorzone invernale, il nero invernale trifola nera, l’estivo scorzone, il bianchetto marzuolo, il moscato brumale, il nero ordinario mesentericum e il nero liscio macroscopum. Ad Acqualagna ha poi sede la più grande associazione nazionale di commercianti, tra le cui mani passano i 2/3 della produzione italiana. Che dire? Nei biberon dei nostri bambini ci sono tartufi, non biscotti!”.
La domanda è d’obbligo: che stagione sarà quella del 2025?
“Si prospetta un’ottima annata, con le ultime piogge utili cadute due mesi fa”, spiega ancora Bartolucci. “Com’è noto i tartufi si formano in estate e maturano in autunno: ma già possiamo dire che sarà una stagione con maggiori quantità rispetto all’anno scorso. I prezzi di conseguenza saranno più bassi, intorno ai 2000 E al kg, almeno la metà delle quotazioni dello scorso anno, che arrivarono a toccare i 5000 E. Sarà una buona stagione anche per un tartufo più democratico come il nero uncinato, i cui prezzi oscillano già intorno ai 400 E al Kg. Ma per condire un bel piatto in ogni caso bastano 7/10 gr di prodotto”.
Tra gli eventi da segnalare anche il primo forum nazionale dei vini da tartufo, denominato Culture di vigna tra Alba e Acqualagna, il valore della terra. “Non sarè una gara tra capitali del tartufo”, spiega Otello Renzi, enogastronomo e sommelier ufficiale dei cooking show della kermesse, “bensì un connubio tra le due località, grazie ad abbinamenti di vini piemontesi rossi e marchigiani bianchi, come il Bianchello del Metauro doc o il Verdicchio di Matelica doc, con piatti a base di tartufo".
Come spiegare il successo di questa fiera? "E’ una manifestazione che negli anni si è evoluta, grazie a un gran numero di produttori che hanno investito e fatto massa critica, coaudiuvati da una buona amministrazione locale: e infatti oggi i tartufi di Acqualagna arrivano in tutto il mondo. Il pregiato bianco quest’anno poi sarà di grande qualità, lo si capisce già del profumo”.
Come gustare allora al meglio il tuber magnatum pico acqualagnese? Renzi non ha dubbi: “Con la fonduta di Casciotta di Urbino dop, provare per credere”.
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