Agrintesa e Alegra investono nel futuro del kaki
Oltre 7000 tonnellate gestite e una nuova linea ad alta tecnologia

Un impianto ad alta automazione, due linee di lavorazione dedicate e 7.000 tonnellate di prodotto gestite: il cachi parla sempre più romagnolo grazie ad Agrintesa, i cui soci ne coltivano circa 300 ettari, e al Gruppo Alegra – composto dalle tre società Alegra, Valfrutta Fresco e Brio –, che a Faenza hanno inaugurato oggi la nuova campagna con il primo “Kaki Day – L’oro d’autunno”. L’evento ha acceso i riflettori su una filiera in crescita, sostenuta da investimenti tecnologici e da una strategia di valorizzazione orientata alla qualità e ai mercati europei, dove si registra un ritorno d’interesse verso i frutti autunnali e consumatori sempre più giovani attratti dalle varietà a polpa soda.
Le 7000 tonnellate di kaki gestite sono equamente suddivise tra Loto di Romagna, dalla polpa morbida e zuccherina, e Rojo Brillante, compatto e croccante, a cui si aggiunge una quota bio in espansione commercializzata da Brio con il marchio Alce Nero. Il 60% dei volumi resta sul mercato italiano, consolidando la leadership nazionale del Gruppo Alegra, mentre sul fronte export crescono Svizzera e Francia, destinazioni principali per il Loto di Romagna, invece il Rojo Brillante ha una distribuzione omogenea in tutta Europa.
“Ci piace definirci dei ‘fanatici dei kaki", afferma Enrico Bucchi, direttore generale di Valfrutta Fresco. "È un frutto che fa parte della nostra identità, dalla coltivazione alla commercializzazione. Negli ultimi anni abbiamo innovato in ogni fase, dalla gestione agronomica al marketing, perché il kaki ha ancora ampi margini di crescita. Secondo i dati NielsenIQ, è il frutto preferito dal 12% dei consumatori italiani: occorre quindi fidelizzare chi già lo apprezza e, al tempo stesso, coinvolgere i più giovani grazie a varietà pratiche e versatili come il Rojo Brillante”.
La campagna 2025 segna l’avvio di due nuove linee di lavorazione ad altissima automazione nello stabilimento di Faenza, destinate a diventare il fulcro della filiera del kaki. “Il nuovo impianto è dotato della tecnologia Apricot Vision 3.0 di Unitec", spiega Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa, "un sistema di selezione per pezzatura e colore che, per la prima volta, viene applicato a un prodotto delicato come il cachi. Ogni frutto è sottoposto a preselezione automatica, che individua anche eventuali danni da insetti, prima della maturazione controllata (‘stufatura’). In questo modo miglioriamo l’uniformità del prodotto, ottimizziamo i tempi di lavorazione e riduciamo gli scarti, garantendo ai clienti e ai consumatori confezioni più omogenee per colore e dimensione e una gestione più efficiente delle diverse tipologie di cachi”.
Le due linee garantiscono una capacità di lavorazione di 8 tonnellate/ora, con punte oltre le 100 tonnellate al giorno. Un investimento strategico che consente alla cooperativa di programmare meglio le maturazioni, calibrare i lotti in base alle esigenze del mercato e valorizzare ulteriormente un prodotto che è parte della storia della cooperativa faentina.
“Automatizzare la selezione e la calibratura significa concentrare in nostro personale, da sempre specializzato sui kaki, nella fase più delicata che è il confezionamento", conclude Moretti. "È una tecnologia al servizio dei nostri soci e della tradizione, che ci permette di tutelare e far crescere un frutto simbolo della nostra identità, che il Gruppo ha saputo innovare e rilanciare, tanto da farlo diventare una delle referenze centrali del nostro paniere autunnale”.
EFA News - European Food Agency