Cibus/4. Mascarino (Federalimentare): "Evento catalizza valori del food italiano"
Cellie (Fiere di Parma): "Nostra fiera interprete della cultura del buono e ben fatto"
Come scrive nella prefazione del volume “Cibus 40” (leggi notizia EFA News), Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare, “l’industria alimentare italiana, con un fatturato che la pone ai vertici dei settori manifatturieri, si fonda su pilastri imprescindibili: la qualità delle materie prime, la sicurezza alimentare, il legame con il territorio e la straordinaria capacità di innovare. Cibus è il catalizzatore di questi valori e la sua storia è indissolubilmente legata al successo della nostra enogastronomia nel mondo, un successo che contribuisce in modo determinante alla bilancia commerciale del Paese”.
“Cibus", afferma Franco Mosconi, presidente di Fiere di Parma, "nasce da una visione semplice ma lungimirante: rappresentare nel mondo l’eccellenza e il saper fare dell’agroalimentare italiano. Dal 1985 a oggi, la manifestazione è cresciuta insieme al suo territorio, diventando parte integrante della Food Valley e del suo sistema di imprese, ricerca e formazione. Fiere di Parma ha costruito su questo legame la propria identità, aprendosi al mondo con alleanze internazionali e mantenendo saldo il rapporto con la comunità locale. Quarant’anni dopo, Cibus continua a dimostrare che le grandi storie nascono da visioni chiare e da uno sforzo condiviso nel perseguirle con tenacia”.
L’export conferma questa traiettoria. In tre decenni, le vendite all’estero di alimenti e bevande sono passate da 5,4 a quasi 57 miliardi di euro, con una crescita di oltre dieci volte. La composizione del paniere si è trasformata: accanto ai classici della dieta mediterranea avanzano i comparti dolciario, lattiero-caseario e dei coloniali, che oggi rappresentano la nuova frontiera del gusto globale.
Come evidenzia il presidente di Nomisma Paolo De Castro nel capitolo Il sistema agroalimentare italiano nell’Unione Europea, la solidità del modello italiano non nasce solo dai numeri, ma da una visione europea di lungo periodo che ha saputo coniugare qualità, sostenibilità e innovazione. Dalla Politica Agricola Comune al nuovo regolamento sulle Indicazioni Geografiche, l’Italia ha trasformato la propria frammentazione territoriale in un vantaggio competitivo e ha costruito un sistema nel quale la tutela dell’origine, la tracciabilità e la ricerca tecnologica convergono in una strategia di competitività sostenibile. È un paradigma che conferma il nostro Paese come laboratorio avanzato del food system europeo, dove il valore economico coincide con quello culturale e ambientale.
Sullo sfondo resta l’incognita dei dazi statunitensi, che potrebbe toccare prodotti simbolo come vino e pasta. Ma il comparto, oggi più strutturato e diversificato, appare pronto ad affrontare anche le nuove sfide internazionali, forte di una rete di imprese che ha fatto della resilienza industriale e dell’export la propria cifra distintiva.Il valore economico complessivo dell’industria alimentare italiana supera i 150 miliardi di euro, pari all’80% del fatturato del comparto nazionale, con punte di eccellenza nei settori dell’olio, delle acque minerali e dei condimenti. Un traguardo che racconta non solo una crescita di scala, ma una trasformazione culturale e produttiva: dalla frammentazione artigianale all’industrializzazione evolutiva, capace di generare valore e occupazione stabile.
“Questo libro", conclude Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, "ci consegna il ritratto di un’Italia che non ha perso quella sua vocazione produttiva, ma l’ha resa più solida, incastrando in un modo unico al mondo il sapere artigiano col saper fare industriale. Oggi il nostro sistema produttivo è meno frammentato, più strategicamente coeso, baricentrico; e continua a crescere in valore e reputazione, mantenendo il legame con il territorio e con quella cultura del buono e ben fatto che, da quarant’anni, Cibus interpreta come leva industriale e identitaria dell'Authentic Italian Food & Beverage”.
4/Fine
EFA News - European Food Agency