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Unaitalia/2. Avicoltura: elevati standard di benessere animale

Reciprocità negli accordi commerciali internazionali e tracciabilità tra gli obiettivi dei produttori

Forlini (presidente): "Ribadiremo nostre richieste al tavolo di filiera recentemente istituito".

“Il settore avicolo italiano conferma la propria solidità nonostante le incertezze e i timori legati a un contesto geopolitico e di mercato incerto e sfidante, un quadro regolatorio europeo in evoluzione e le preoccupazioni connesse alla diffusione del virus dell’influenza aviaria in Europa". Lo ha dichiarato Antonio Forlini, presidente di Unaitalia, nel corso dell'assemblea dell'associazione nazionale del settore avicolo italiano (leggi notizia EFA News).

“Vantiamo un modello integrato di filiera che unisce efficienza, dinamicità e una capacità di evolversi e ampliare l’offerta, cogliendo le nuove esigenze del mercato e dei consumatori. Quest’anno celebriamo i 20 anni del Disciplinare di etichettatura delle carni avicole di Unaitalia, un asset strategico del settore che fotografa chiaramente questa realtà, assicurando tracciabilità e coerenza delle informazioni volontarie riportate in etichetta lungo tutta la filiera. Il 76% della produzione nazionale aderisce oggi al disciplinare Unaitalia", prosegue Forlini, "e un terzo della produzione italiana certifica nel 2024 parametri di benessere animale in allevamento superiori ai limiti di legge, tra cui utilizzo di arricchimenti ambientali (61%), luce naturale (66%), densità ridotte (33%) e genotipi a più lento accrescimento (8,5%), tutti parametri che esprimono una tendenza in costante progressiva crescita di anno in anno”.

Il percorso certificato dal Disciplinare non è frutto di imposizioni ideologiche ma di una scelta lungimirante del settore. Incardinato in una regola tecnica autorizzata dal Ministero dell’Agricoltura nel 2005 e sottoposto ad audit periodici di un organismo terzo di controllo (il Csqa), il Disciplinare - giunto oggi alla sua ottava revisione - è una sintesi della visione dell’avicoltura: la ricerca del punto di equilibrio migliore possibile tra sostenibilità, accessibilità e competitività.

“Il settore garantisce un’offerta diversificata di qualità che tiene conto delle scelte reali dei consumatori, non dismettendo mai l’obiettivo di miglioramento continuo di standard e processi lungo tutta la filiera", prosegue Forlini. L’associazione è al fianco delle imprese fornendo supporto nella analisi dei fabbisogni e la realizzazione di iniziative concrete di formazione, ricerca e condivisione di buone pratiche. Un esempio tangibile di questa visione è la riduzione dell’utilizzo del farmaco antibiotico in avicoltura che dal 2011 al 2024 è stata pari al -95% (fonte: elaborazione Unaitalia su dati ClassyFarm) e prende le mosse da un piano volontario promosso da Unaitalia dieci anni fa.

Per garantire la tenuta dell’unico settore zootecnico 100% made Italy che nel 2024 ha un tasso di autoapprovvigionamento superiore al 105%, l’associazione chiede una strategia condivisa con le istituzioni che assicuri condizioni eque di concorrenza rispetto ai grandi competitor mondiali e strumenti concreti per sostenerne tenuta e competitività. Tra le priorità indicate:

- reciprocità negli accordi commerciali internazionali, in particolare per gli scambi con il Brasile (Mercosur), la Tailandia e l’Ucraina, da assicurare non solo in termini di principio ma con controlli periodici presso i Paesi esportatori e meccanismi automatici di salvaguardia del mercato UE in caso di turbative;

- indicazione obbligatoria dell’origine della carne anche nei canali Ho.Re.Ca. e sulle piattaforme online, per garantire trasparenza e parità di tutela ai consumatori anche nel segmento di consumo “fuori casa” che rappresenta una parte rilevante e in crescita del mercato;

- uno sforzo comune nella prevenzione e gestione dell’influenza aviaria attraverso l’individuazione delle risorse per rendere operativo il piano strategico nazionale di gestione del territorio e gli interventi a sostegno della vaccinazione delle specie a più alto rischio, unitamente alla individuazione di strumenti rapidi per l’erogazione degli indennizzi per i danni indiretti legati ai provvedimenti restrittivi delle autorità sanitarie.

“Ribadiremo le nostre richieste al tavolo di filiera avicolo istituito di recente, in accoglimento delle istanze del settore, presso il ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. L’avicoltura italiana", conclude Forlini, "continuerà con impegno a fare la sua parte, collaborando con tutti gli stakeholder per creare le migliori condizioni che la rendano sempre più competitiva e sostenibile”.

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EFA News - European Food Agency
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