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Lagfin, rassicura i mercati: tregua per titolo Campari

Mattinata in recupero per le azioni del colosso dei liquori in piena bufera dopo il sequestro di 1,3 mld

Tocca a Lagfin, la holding della famiglia Garavoglia, cassaforte del gruppo Campari, gettare acqua sul fuoco delle polemiche e delle preoccupazioni che si sono vieppiù addensate sul titolo Campari dopo il sequestro preventivo di azioni per quasi 1,3 miliardi nei confronti proprio della holding lussemburghese (leggi notizia EFA News). E così, dopo la "nota di precisazione" di Campari divulgata ieri (leggi notizia EFA News) che poco ha potuto contro un mercato depresso che ieri ha colpito il titolo che ha chiuso, comunque difendendosi, in ribasso del 3% dopo avere toccato un massimo ribasso del 4.71%, adesso arriva il comunicato ufficiale targato Lagfin S.C. A. a cercare di placare ulteriormente gli animi in Borsa, con il titolo che, effettivamente, quest'oggi mostra di riprendere riprende fiato e viaggia intorno al +1,6%. 

Il nuovo comunicato Lagfin recita:  "Con riguardo alla notizia, recentemente ripresa dalla stampa, relativa al sequestro preventivo, disposto contro Lagfin e avente a oggetto azioni Campari, a integrazione di quanto già reso noto con comunicato stampa di venerdì 31 ottobre, si precisa quanto segue. La misura cautelare - connessa a un contenzioso fiscale a cui è estranea Campari, il gruppo Campari e qualsivoglia manager Campari - è stata regolarmente eseguita in data odierna e ha avuto oggetto. 214.079.997 azioni Campari (che corrispondono a circa il 34% della partecipazione complessiva in Campari detenuta da Lagfin pari a 637.860.699 azioni al 31 ottobre 2025)". 

"Trattandosi di misura meramente conservativa --prosegue il comunicato di Lagfin- il diritto di voto relativo alle azioni sequestrate continua a restare in capo a Lagfin, la quale, pertanto continua a essere titolare di 3.039.225.699 diritti di voto di Campari pari a circa l'84% dei voti. Peraltro, quand'anche il diritto di voto delle azioni sequestrate fosse stato momentaneamente perso Lagfin avrebbe comunque mantenuto circa il 72% dei voti, ovvero il controllo di diritto su Campari". 

"Lagfin -conclude il comunicato- ritiene che la pretesa fiscale e le connesse indagini penali siano infondate sotto ogni profilo, avendo Lagfin sempre agito nel pieno rispetto formale e sostanziale delle norme, nonché con la massima trasparenza. Lagfin si riserva, quindi, di agire per la tutela delle proprie ragioni (ivi incluso contro il provvedimento di sequestro)". 

Il comunicato richiama in apertura un altro comunicato sempre di Lagfin S.C.A datato 31 ottobre 2025, ossia poco dopo il sequestro. Questo comunicato, di fatto ripreso in sintesi dalla "nota di precisazione" di Campari, riportava quanto segue: "in relazione agli articoli di stampa relativi al sequestro conservativo di azioni Campari per un controvalore di 1,2 miliardi di euro Lagfin precisa che la questione attiene a un contenzioso fiscale in essere da circa due anni e che non ha mai riguardato in alcun modo il gruppo Campari". 

"Lagfin -chiude il comunicato- è certa di avere sempre operato nel pieno rispetto di tutte le norme incluse quelle fiscali italiane e si difenderà vigorosamente con sereno rigore in tutte le sedi deputate. Poiché Lagfin detiene oltre l'80% dei diritti di voto di Campari, la misura non è assolutamente in grado di intaccare la partecipazione di controllo di Lagfin in Campari". 

Fv - 54981

EFA News - European Food Agency
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