Barry Callebaut chiude un esercizio "difficile" per il cioccolato
Il colosso del cacao archivia l'anno fiscale 2024/25 con meno 6,8% del volume delle vendite
"L'ultimo anno fiscale è stato caratterizzato da una volatilità eccezionale e senza precedenti nei mercati del cacao e del cioccolato, che ha avuto ripercussioni sia su Barry Callebaut che sui nostri clienti". Ha messo in qualche modo le mani avanti presentando i risultati dell'intero esercizio, l'anno fiscale 2024/25, Peter Feld, ceo del Gruppo Barry Callebaut, uno dei giganti mondiali del cioccolato mondiale nato nel 1996 dalla fusione tra il produttore di cioccolato belga Callebaut e l'azienda dolciaria francese Cacao Barry e oggi con sede a Zurigo, in Svizzera.
L'esercizio si è chiuso con una diminuzione del 6,8% del volume delle vendite, "in linea con le previsioni" e , con Global Chocolate a -5,3% e Global Cocoa a -12,8%. Cali, sottolinea il comunicato ufficiale, dovuto soprattutto ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori, al calo dei consumi e alla strategia adottata per dare priorità ai rendimenti nel settore Global Cocoa.
"Abbiamo intrapreso azioni decisive nel secondo semestre -aggiunge Feld- per migliorare la generazione di liquidità e ridurre significativamente la leva finanziaria, in particolare attraverso l'adattamento del nostro modello operativo del cacao per dare priorità ai rendimenti e l'implementazione di un processo di pianificazione delle vendite e delle operazioni a livello di gruppo. Allo stesso tempo, stiamo portando avanti il nostro programma di investimenti BC Next Levelcon risultati tangibili, avvicinandoci ai mercati e ai nostri clienti e semplificando e digitalizzando la societ5à. Questi sforzi stanno rafforzando la nostra resilienza e gettando le basi per un'ulteriore riduzione dell'indebitamento nel 2025/26".
Guardando più da vicino i risultati dell'esercizio di quella che, insieme a Olam Agri, Cargill, Ecom Agriindustrial Corporation e Touton, è tra i principali trader e trasformatori di cacao a livello mondiale, si nota il significativo aumento dei prezzi legato al cacao che ha determinato un incremento del +49% dei ricavi di vendita a 14,8 miliardi di franchi svizzeri pari a quasi 16 miliardi di euro.
L'utile operativo (EBIT) ricorrente sale del 6,4% mentre l'utile netto ricorrente crolla del 35,9% poiché, spiega la nota ufficiale, "la riduzione dei volumi e gli investimenti nel digitale e nelle capacità di gestire le perturbazioni hanno compensato i costi aggiuntivi, il mix e i risparmi BC Next Level" determinando comunque un "significativo miglioramento nel secondo semestre".
Azioni decisive, prosegue la nota uffiiale, "hanno ridotto la leva finanziaria a 4,5x Indebitamento netto/ebitda ricorrente (rispetto a 6,5x nel primo semestre) con una significativa generazione di flusso di cassa libero pari a 1,802 miliardi di franchi svizzeri nel secondo semestre (-312 milioni di franchi nell'esercizio).
La società ha registrato "solidi progressi nel programma BC Next Level con la maggior parte delle iniziative già implementate che hanno portato a risparmi significativi". l'azienda sottolinea anche il "miglioramento dell'esperienza dei clienti e l'accelerazione delle innovazioni rilevanti per i clienti in tutta la gamma di soluzioni di cioccolato, compresa la nuova partnership commerciale a lungo termine con PlanetA Foods (ChoViva) per soluzioni non a base di cacao".
Le prospettive parlano di "chiara attenzione per l'esercizio 2025/26 al deleveraging al di sotto di 3,5x Indebitamento netto/ebitda e preparazione per un ritorno alla crescita, con il primo semestre "ancora sotto pressione e miglioramenti nel secondo semestre".
"Il settore Global Chocolate -sottolinea la nota- dovrebbe registrare un calo dei volumi a una cifra media. Focus sul ROIC nel settore Global Cocoa con conseguente calo dei volumi compreso tra il 5% e il 9%. Di conseguenza, si prevede un calo dei volumi del Gruppo compreso tra il 3% e il 7%, legato all'andamento dei prezzi dei semi che incide sulla priorità dei rendimenti nel settore Global Cocoa". Si prevede, conclude la nota, una crescita ricorrente dell'EBIT compresa tra il 2% e il 5% con una crescita a doppia cifra dell'utile ante imposte ricorrente in valute locali".
"Stiamo preparando Barry Callebaut a tornare alla crescita -dice Feld-, perseguendo con determinazione il nostro obiettivo di diventare il consulente di fiducia e il partner preferito dai nostri clienti. Il miglioramento del NetPromoter Score (NPS) rispetto a un anno fa dimostra che siamo sulla strada giusta. La nostra strada da seguire è chiara: saremo leader nel settore del cioccolato, cresceremo nel settore dei rivestimenti di cacao (soluzioni composte) e lanceremo soluzioni non a base di cacao, ad esempio con la partnership annunciata oggi con Planet A Foods (ChoViva), che rafforzerà ulteriormente la nostra resilienza".
EFA News - European Food Agency