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CLARA MOSCHINI

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Intesa Sanpaolo: 8 miliardi alle imprese marchigiane

Accordo con Confindustria per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo

Si è svolto ad Ancona l’incontro territoriale di presentazione del nuovo Accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane annunciato lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Il programma nazionale congiunto mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 8 miliardi alle aziende marchigiane, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Nella sede regionale di Confindustria, Roberto Cardinali, Presidente di Confindustria Marche, e Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati con gli imprenditori sulle strategie di sviluppo e competitività delle Marche.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti, sostenendo così la crescita economica e l’attrattività del territorio per gli interscambi internazionali.

Il protocollo consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria già avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito a evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle Pmi e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Questo supporto è stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente Pmi, struttura portante del made in Italy nel mondo.

Le novità riguardano:

  • gli investimenti in nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale con particolare attenzione ad Aerospazio, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita;
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico, dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili;
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e Pmi ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati;
  • il piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana

“Grazie all’accordo con Confindustria mettiamo a disposizione delle imprese regionali 8 miliardi di euro per dare forza al tessuto produttivo e accelerare gli investimenti - spiega Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo - Il sistema economico delle Marche è caratterizzato da imprese molto dinamiche, che rappresentano una componente essenziale delle filiere e dei distretti industriali del Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività offrendo soluzioni di finanziamento dedicate per incentivare nuovi investimenti sostenibili e crescita sui mercati esteri”.

Aggiunge Roberto Cardinali, presidente di Confindustria Marche: “Le nostre imprese sono di fronte a sfide decisive e il compito di Confindustria è quello di farsi parte attiva, con le istituzioni e il sistema bancario, per favorire gli investimenti e rafforzare la competitività. L’accordo va proprio in questa direzione, punta su filiere strategiche, sulla centralità dell’innovazione e della ricerca, su comparti in grado di creare un elevato valore aggiunto. Otto miliardi di euro da mettere a terra nella nostra regione rappresentano una grande opportunità per costruire un sistema industriale più forte, moderno, orientato al futuro”

Secondo le analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, l’impatto dei nuovi dazi americani sul sistema manifatturiero italiano potrà essere in parte mitigato dall’elevata qualità dei prodotti nazionali e dalle strategie di diversificazione dei mercati di sbocco adottate dalle imprese esportatrici.

Dalla stessa survey emergono indicazioni positive per turismo, commercio all’ingrosso e servizi, mentre la view è meno favorevole per commercio al dettaglio e manifatturiero. Conferme in tal senso vengono dai dati di interscambio commerciale: nel primo semestre, l’export è diminuito del 3,3%, con difficoltà concentrate nei comparti tradizionali come meccanica, moda e farmaceutica; al contempo, si segnalano le performance positive di cantieristica, metallurgia, gomma e plastica e agro-alimentare.

Per molte imprese locali diventa cruciale accelerare sul digitale, puntare sulla qualità delle produzioni e aprirsi a mercati a più alto valore aggiunto. Per rendere questi obiettivi raggiungibili, è necessario adottare una strategia integrata: investire nell’efficientamento dei processi, nell’innovazione e nell’autoproduzione di energia, e al tempo stesso rafforzare la formazione per colmare il divario tra domanda e offerta di competenze. Solo un approccio coordinato può rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo e sostenere una crescita più solida e duratura.

 

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