Vino novello. Aic: "Subito norme coerenti per tutelarne la tradizione"
Serve modifica decreto per modifica percentuale minima di macerazione carbonica
"Vino Novello è una tradizione che ha dato identità all’enologia italiana per decenni e che oggi necessita di un intervento chiaro per evitare la sua completa scomparsa", afferma Giuseppino Santoianni, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Coltivatori. "Siamo passati da oltre 20 milioni di bottiglie negli anni Novanta agli attuali 1,5 milioni: una contrazione che ha svuotato interi territori produttivi, soprattutto nel Nord Italia, e che mette a rischio un patrimonio costruito in mezzo secolo".
"Per questo l’Aic sostiene con convinzione la proposta di modifica del decreto sul Novello, che innalza la percentuale minima di macerazione carbonica e supera l’attuale limite del 31 dicembre per la commercializzazione. Sono misure che restituiscono coerenza produttiva, garantiscono standard più elevati e permettono di riportare il prodotto su un percorso di credibilità", prosegue Santoianni.
"Le cantine che continuano a credere nel Novello – e che oggi rappresentano una nicchia di eccellenza – hanno bisogno di una cornice normativa solida e di politiche di valorizzazione che mettano al centro qualità, trasparenza e identità territoriale. Senza un intervento tempestivo, l’Italia rischia di disperdere un tassello significativo della propria storia enologica".
"Per questo riteniamo necessario agire subito: introdurre regole più rigorose già dalla prossima vendemmia, sostenere con strumenti mirati le aziende che investono realmente nella macerazione carbonica tradizionale, e avviare una campagna di comunicazione capace di riportare il Novello nel linguaggio dei consumatori. Non servono nostalgie, ma scelte precise. Il Novello può tornare a essere un prodotto competitivo e riconoscibile, purché il Paese decida di proteggerlo con la stessa serietà con cui ha tutelato altre eccellenze del made in Italy", conclude il presidente di Aic.
EFA News - European Food Agency