Copa e Cogeca sul trilogo per obiettivo climatico
Dopo l'ok Ue alla riduzione al 90% delle emissioni entro il 2024
Per quanto riguarda l'obiettivo climatico dell'UE per il 2040, Copa e Cogeca chiedono che nel trilogo si chiariscano ulteriormente i punti critici. Lo comunicano in una nota ufficiale da Bruxelles, nella quale si legge: "a seguito del voto in plenaria del Parlamento europeo" del 13 novembre e "dell'orientamento generale adottato dal Consiglio il 6 novembre, le tre istituzioni avvieranno ora i negoziati trilaterali".
Giovedì scorso 13 novembre, lo ricordiamo, i deputati Ue hanno chiesto di fissare l’obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2040 al 90% rispetto ai livelli del 1990, per raggiungere la neutralità climatica dell’UE entro il 2050. La decisione è stata adottata con 379 voti favorevoli, 248 contrari e 10 astensioni: approvata dunque la proposta della Commissione di modifica della legge europea sul clima per stabilire un nuovo obiettivo intermedio e vincolante di riduzione netta delle emissioni di gas a effetto serra.
La decisione non accontenta del tutto Copa e Cogeca che rimarcano: "il Consiglio e il Parlamento convergono ampiamente su diversi elementi essenziali, ma è necessario un ulteriore aggiustamento per garantire la transizione climatica agli agricoltori, ai silvicoltori e alle cooperative agricole dell'UE. Entrambe le istituzioni hanno approvato un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 90% entro il 2040, composto da una riduzione interna dell'85% integrata da crediti internazionali di alta qualità fino al 5%".
"Tuttavia - prosegue la nota di Bruxelles - Copa e Cogeca temono che quest'ultima opzione possa avere un impatto negativo sul mercato interno dell'UE per la rimozione volontaria del carbonio. I colegislatori sottolineano ugualmente l'importanza di salvaguardare la sicurezza alimentare, la competitività e la redditività delle zone rurali, riconoscendo la necessità di flessibilità tra i settori e all'interno degli stessi, la variabilità naturale e le incertezze inerenti al LULUCF e i limiti strutturali delle rimozioni naturali, dato il ruolo cruciale del settore fondiario nella bioeconomia in senso lato".
"Sono stati, inoltre, rafforzati i riferimenti ai rischi di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, insieme agli impegni a effettuare revisioni e valutazioni periodiche dei progressi compiuti", si legge nella nota.
"Copa e Cogeca - prosegue il comunicato - accolgono con favore questi punti di convergenza, che riflettono le preoccupazioni di lunga data dei settori agricolo e forestale. In particolare, il rafforzamento della flessibilità intersettoriale rimane essenziale per garantire che gli sforzi di mitigazione riconoscano le realtà agronomiche, le vulnerabilità climatiche e i limiti di ciò che i settori legati alla terra possono offrire".
"Allo stesso tempo - aggiungono - il prossimo trilogo offre un'opportunità fondamentale per perfezionare il testo e affrontare gli elementi che ancora mancano, tra cui:
un impegno esplicito a finanziare al di fuori della PAC per sostenere la transizione climatica nell'agricoltura e nella silvicoltura, riconoscendo che gli obblighi aggiuntivi devono essere accompagnati da adeguati investimenti e sostegno all'innovazione;
una chiara rassicurazione sullo sviluppo dei mercati nazionali volontari del carbonio, garantendo una domanda prevedibile di rimozioni di carbonio nell'UE ed evitando impatti negativi indesiderati derivanti dal potenziale utilizzo di crediti internazionali;
l'esclusione del biochar dall'ambito delle rimozioni permanenti di carbonio ammissibili nell'ambito dell'EU ETS, consentendo così il potenziamento di percorsi innovativi di sequestro del carbonio nel settore agricolo".
"Con l'avvio dei triloghi - conclude la nota - Copa e Cogeca continueranno a sostenere un quadro che garantisca aspettative di mitigazione eque e basate su dati concreti, condizioni favorevoli solide e un sostegno finanziario e politico sufficiente per i settori legati al territorio. Garantire questo equilibrio è indispensabile per mantenere la competitività, la sicurezza alimentare, la vitalità rurale e la credibilità del percorso dell'UE verso la neutralità climatica entro il 2040 e oltre".
EFA News - European Food Agency