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Cucina italiana: saggio controcorrente prova a smontare la narrazione

Ne "L'invenzione del cuoco", Alberto Grandi mostra l'altra faccia della medaglia della nostra tradizione culinaria

Dopo aver messo in discussione molti luoghi comuni sull’origine dei piatti italiani, lo storico dell’alimentazione Alberto Grandi torna con un saggio che esplora come e quando sia nata davvero la “cucina italiana”. "L'invenzione del cuoco. Contro le bugie degli chef" (Mondadori, 2025, pp. 192) è il titolo del suo ultimo libro, uscito nei giorni scorsi. 

Il cibo, oggi, è ovunque, a maggior ragione il cibo italiano. Lo troviamo nei social, nei programmi TV, nei podcast, nelle serie e persino nelle campagne politiche. Ma com’è iniziato tutto questo racconto del “mangiare italiano”?

Voce spesso controcorrente nel dibattito sulla gastronomia nazionale, Grandi, professore associato di Storia dell’alimentazione all’Università di Parma, indaga le origini mediatiche della cucina italiana, mostrando come l’immaginario che oggi associamo alla nostra tradizione culinaria sia una costruzione recente, nata nel Novecento e cresciuta con la televisione.

Negli anni Sessanta, mentre l’Italia cambia volto e abitudini, la TV inizia a raccontare il cibo: da Carosello ad Ave Ninchi, da Luigi Veronelli ad Antonella Clerici e Benedetta Parodi, la cucina entra nelle case come simbolo di benessere, identità e familiarità. È qui che nasce la narrazione condivisa del “mangiare all’italiana”, che ancora oggi alimenta talk show, reality e piattaforme digitali.

"Il vero oggetto di questo libro non è l’identità gastronomica italiana, bensì la gastronomia identitaria dell’Italia", si legge nel volume. "Ogni paese ha una cucina che riflette e rafforza la propria identità, però probabilmente solo l’Italia ha un’identità che diventa ingrediente fondamentale della sua cucina. E poiché si tratta di un fenomeno relativamente recente, successivo al boom economico, analizzare come i media abbiano contribuito a crearlo è più che legittimo: è necessario".

Secondo l'autore, per molti secoli l’alimentazione degli italiani è stata segnata dalla scarsità e da una fortissima frammentazione territoriale. Il concetto stesso di ‘cucina italiana’ è, a ben vedere, un prodotto del Novecento. E lo è non solo per ragioni economiche e sociali, ma anche – e soprattutto – mediatiche. Alla fine delle mie ricerche posso dire che la cucina italiana è stata inventata dalla televisione a partire dagli anni Sessanta”.

L’invenzione del cuoco racconta questo processo con il rigore dello storico e la leggerezza del narratore, seguendo il filo che lega la televisione degli anni Sessanta ai food influencer di oggi. Un viaggio attraverso la storia dei media e del gusto, per capire come siamo arrivati a cucinare (e a raccontare) come italiani.

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EFA News - European Food Agency
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