The Circle: agricoltura acquaponica punta su Horeca e Gdo
In esclusiva, il Ceo&Founder Thomas Marino racconta i primi anni dell'azienda/Gallery
L’agricoltura sostenibile acquaponica sta iniziando a diventare un vero e proprio business. Dall’entusiasmo di un gruppo di giovani imprenditori, in otto anni di attività, la startup The Circle è passata da un migliaio a quasi 15mila mq di serre, dislocati principalmente intorno ai Castelli Romani.
Con circa 500mila euro di fatturato riportato nel 2024, The Circle punta a un giro d’affari notevolmente accresciuto alla fine di quest’anno, grazie anche a una diversificazione del business attraverso tre canali fondamentali: l’Horeca, la Gdo e l’e-commerce. Per The Circle, la novità del 2025 sono principalmente i pesti, gli oli e i sali aromatizzati, pensati per la distribuzione retail: i vasetti hanno fatto il loro debutto questo mese sugli scaffali Conad. Al contempo, l’azienda romana ha aperto il suo primo canale export, guadagnandosi una presenza sul mercato francese.
“Non abbiamo inventato nulla”, spiega a EFA News, il Co-Founder e Chief Business Development & Marketing Officer di The Circle Thomas Marino, “ma siamo stati tra i primi in Italia a mettere a terra su scala industriale dei sistemi di tecnologia acquaponica per fini commerciali”. Il risvolto più originale delle strutture di The Circle è nell’utilizzo delle sostanze di scarto, rilasciate nell’acqua dai pesci d’acqua dolce come fertilizzante naturale e a impatto zero. “Andiamo ad applicare uno dei principi base della tecnologia acquaponica, ovvero cercare di replicare in formato industriale un processo naturale in cui non esistono scarti. Gli escrementi dei pesci quindi, diventano una risorsa preziosa per un ciclo successivo, permettendo, oltretutto, di abbattere l’uso di concimi chimici”.
La sostenibilità delle coltivazioni di The Circle si sostanzia anche in un altro aspetto: “L’utilizzo di impianti fuori suolo, senza l’utilizzo di terra”, prosegue Marino, “consente un impiego molto efficiente della risorsa acqua, che viene ridotto del 90% rispetto all'agricoltura tradizionale. Quindi, le piante vengono irrigate soltanto nel momento in cui veramente ne hanno bisogno, anche tramite un sistema di sensoristica che consente di andare a gestire l’acqua in maniera veramente efficiente e di irrigare solo quando ce n'è la necessità. Tutta l’acqua che le radici non sono in grado di assorbire viene quindi recuperata e riutilizzata per il ciclo di irrigazione successivo”.
Ultimo ma non ultimo: “Lo sviluppo di un impianto di questo tipo consente di risparmiare il grande sforzo fisico che caratterizza l’agricoltura tradizionale, dalla semina al taglio, quindi eliminando la parte usurante tipica della manovalanza agricola”, sottolinea ancora Marino.
Venendo all’attività commerciale di The Circle, il successo ottenuto negli ultimi anni è stato favorito dalla crescente sensibilità dei consumatori intorno ai temi della sostenibilità. “All'inizio”, racconta il co-fondatore, “il nostro canale è stato principalmente quello della ristorazione, in particolar modo nella vendita del prodotto fresco. In questo canale, abbiamo trovato orecchie molto disponibili all’ascolto nella ricerca di prodotti di alta qualità e di sostenibilità e anche di un servizio di alto livello”.
L’Horeca è stato il principale canale di The Circle fino al 2025, anno in cui l'azienda ha lanciato una linea commerciale di prodotti trasformati, oggetto di una prima presentazione lo scorso maggio, durante l’ultima edizione di Tuttofood. “L’idea è quella di veicolare questo prodotto nella Gdo; infatti, da questo mese siamo presenti in alcuni punti vendita, per ora esclusivamente a Roma”, dice Marino. “L'intenzione è portare il prodotto e la comunicazione su questi temi anche all'estero con la forza di un prodotto italiano, fatto però con la tecnologia e la sostenibilità e mantenendo un'attenzione particolare alla qualità superiore della materia prima. Altro canale sarà l’e-commerce, per cui il prodotto potrà essere acquistato direttamente sul nostro sito dal consumatore finale”.
L’ultimo bilancio annuale approvato da The Circle (2024) certifica circa 500mila euro di fatturato, quando il business riguardava soltanto il fresco. “Quest’anno siamo molto cresciuti grazie al nuovo impianto, per cui si prospettano numeri più alti. Per quanto riguarda i barattolati, abbiamo iniziato con un distributore in Francia e lì l'idea è stata partire con un investimento importante, supportato da Invitalia, tramite la misura Smart-Start. Nel 2026 prevediamo una crescita importante grazie all'implementazione di questi prodotti trasformati. Puntiamo poi a costruire nuovi impianti per produzioni industriali ma è un progetto ancora in divenire”, conclude Marino.
EFA News - European Food Agency