Appello studiosi a UE: proteine animali insostituibili
Convegno al parlamento europeo sollecita il rilancio della produzione zootecnica
Si è tenuto oggi, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, il convegno organizzato da Renew Europe sotto il patrocinio del deputato belga Benoît Cassart, anche allevatore e co-presidente dell’intergruppo zootecnia sostenibile. Il titolo dell’evento - “Come la produzione zootecnica europea può garantire accessibilità al cibo e sicurezza alimentare e nutrizionale per i cittadini dell’UE” - fa riferimento a sfide di grande attualità.
Al centro del convegno, il ruolo della produzione zootecnica nel contesto di una nutrizione adeguata: la sfida, sulla quale si sono confrontati ricercatori, esperti e decisori politici, è quella di bilanciare densità nutrizionale e livelli di trasformazione degli alimenti nel contesto di diete culturalmente e territorialmente appropriate.
Il convegno, introdotto dall’onorevole Cassart, nasce con l’obiettivo di creare una piattaforma di confronto tra istituzioni, accademia, imprese, mondo dell’innovazione e società civile, nel contesto delle politiche europee e di una narrazione sul settore degli allevamenti che spesso risulta distorta da impostazioni ideologiche e antiscientifiche.
“Anni di criminalizzazione dell’allevamento e delle proteine animali“, ha commentato Cassart, “hanno fatto sì che carne e latticini siano per molte persone il male assoluto da un punto di vista della salute e dell’ambiente. Nessuno vuole promuovere un consumo eccessivo di carne. Ma grazie a illustri professori universitari, ci siamo finalmente potuti concentrare sugli impatti di una dieta troppo debole in proteine animali, e abbiamo visto che i danni sono importanti, indubbiamente sulla salute ma anche sul clima, perché l’allevamento ha un ruolo centrale da giocare per permettere all’Europa di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e di bio-economia”.
Nel convegno, tra i relatori Alice Stanton (professore di Terapia cardiovascolare, Facoltà di Farmacia e Scienze biomolecolari (PBS), Dublino, Irlanda), che nell’intervento su “Is forcing the reduction of Animal Source Foods part of the solution?” (Imporre la riduzione dei cibi di origine animale è parte della soluzione?) si è focalizzata sugli aspetti nutrizionali delle fonti proteiche animali e dei rischi per la salute a fronte di una carenza di macro e micronutrienti nell'alimentazione. Le tesi della docente irlandese contraddicono la vulgata secondo cui, le diete a base vegetale avranno un ruolo determinante in un futuro dove la disponibilità di cibi proteici appare in declino. Al contrario, "un maggiore consumo di latticini e prodotti ittici è associato a una protezione contro obesità, diabete, infarti, ictus, malattie cerebrali e alcuni tipi di cancro. Inoltre, il consumo di carne di pollame e uova sembra non avere alcun impatto sulle malattie non trasmissibili ed eventuali effetti negativi assoluti del consumo di carne rossa e lavorata sono minimi, incerti e tendono a ridursi notevolmente, o a scomparire, quando tali alimenti vengono consumati all’interno di una dieta sana”, ha spiegato la professoressa Stanton.
Il professor Peer Ederer (Goal Sciences, Osservatorio globale sulle scienze zootecniche accurate) è intervenuto su “What is the role of Livestock in food availability and affordability in the EU?” (Qual è il ruolo della zootecnia nella disponibilità e nell'accessibilità economica dei prodotti alimentari nell'UE?), evidenziando il ruolo cruciale svolto dagli allevamenti zootecnici nel garantire la sicurezza alimentare e l’accessibilità al cibo per tutti gli europei. Secondo il professor Ederer, "sostituire la carne con i legumi nelle diete europee appare quindi principalmente un’opzione teorica. In Europa, le proteine derivanti dai cereali sono fino a quattro volte più costose di quelle provenienti da alimenti di origine animale, mentre le proteine da frutta e verdura risultano fino a dieci volte più costose. La ragione è la bassa concentrazione di proteine in questi alimenti. Il loro ruolo in una dieta equilibrata è piuttosto quello di fornire rispettivamente energia e micronutrienti come vitamine e minerali”.
1/Segue
EFA News - European Food Agency