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Il consumo di carne nel mondo cala dello 0,8%

Per la prima volta in 5 anni il dato è negativo: in Nuova Zelanda il consumo cala del 4,7%, negli Usa -4% a volume

Si prevede che la produzione di carne bovina nelle principali regioni produttrici e consumatrici subirà una contrazione dello 0,8% nel 2025 rispetto ai volumi del 2024, determinando "la prima contrazione globale della carne bovina in cinque anni". Il dato è inserito nel Global beef quarterly Q4 2025, il report sul quarto trimestre 2025 riguardante la produzione di carne destinata a essere inferiore di circa il 2% rispetto all'ultimo trimestre del 2024, cosa che implica un calo complessivo di circa il 5% per il 2025.. 

Secondo il report, a livello mondiale, la Nuova Zelanda dovrebbe registrare il calo percentuale più significativo della produzione, pari al 4,7% (34.000 tonnellate metriche), mentre gli Stati Uniti, con la loro base produttiva più ampia, dovrebbero registrare il calo più significativo in termini di volume, pari a quasi 500.000 tonnellate metriche (in calo del 4%). 

Anche il Canada e l'UE27+Regno Unito dovrebbero registrare una contrazione rispettivamente del 3,9% e del 3% con 50.000 tonnellate metriche e 225.000 tonnellate metriche. Rabobank prevede che la produzione cinese di carne bovina crescerà leggermente nel 2025, con prezzi in “lenta” ripresa man mano che il mercato assorbirà l'eccesso di offerta precedente.

Sempre secondo il report, la produzione di carne bovina nel 2026 dovrebbe continuare a contrarsi, con un calo stimato del 3,1%. 

I prezzi del bestiame nell'emisfero settentrionale sono rimasti elevati rispetto a quelli dell'emisfero meridionale: nell'emisfero meridionale hanno registrato un leggero aumento nei mesi di settembre e ottobre, ad eccezione dell'Argentina, poiché le scorte di bestiame del sud vengono utilizzate per rifornire i mercati dell'emisfero settentrionale.

Secondo gli analisti di Rabobank, il settore bovino e della carne bovina del Messico entra nel 2026 in un momento cruciale: dopo due anni consecutivi di contrazione del patrimonio zootecnico, causata dalla siccità e dai forti incentivi all'esportazione, la situazione dell'offerta si sta finalmente stabilizzando. Tuttavia, l'adeguamento rimane irregolare, influenzato dalle restrizioni alle frontiere legate alle malattie (mosca carnaria), dai cambiamenti nei flussi commerciali e dalla volatilità dei prezzi, dei margini e dei costi interni.




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EFA News - European Food Agency
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