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CLARA MOSCHINI

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Purina /2. Più vicino raggiungimento obiettivo emissioni zero

Serve il coinvolgimento del settore primario, dove si realizzano i maggiori impatti della filiera

“La transizione agricola avviene attraverso l'ascolto, la fiducia e le esigenze condivise tra l'agricoltore e l'agronomo. Per questo motivo l'agricoltore e la sua azienda agricola sono al centro del nostro sostegno, con l'obiettivo di raggiungere un elevato livello di adattamento delle aziende agricole per garantire il mantenimento della resa e qualità delle produzioni agricole per i prossimi 20 anni. Questa resistenza passa attraverso il mantenimento della salute degli ecosistemi agricoli, garantendo al contempo la salute economica delle aziende agricole e la qualità della vita sul lavoro per l'agricoltore. Un modello di agricoltura rigenerativa efficiente deve essere positivo per l'agricoltore, per il clima, per la biodiversità e per la qualità dell'acqua. È a questa condizione che miglioreremo la resistenza delle filiere agricole e coinvolgeremo in modo sostenibile gli agricoltori in questa prospettiva incentrata sulla resilienza delle loro aziende”, dichiara Anthony Le Quemner, direttore tecnico di Biospheres, commentando il recente accordo con Purina (leggi notizia EFA News

"L’agricoltura rigenerativa è una leva strategica per raggiungere i nostri impegni ambientali, ma soprattutto uno strumento concreto per dare valore alla nostra filiera produttiva. Con questa nuova collaborazione vogliamo creare percorsi personalizzati che mettano al centro gli agricoltori, accompagnandoli in un cammino di crescita tecnica ed economica, e guidare un cambiamento culturale che ispiri tutti gli attori della nostra filiera a integrare la sostenibilità nelle loro pratiche quotidiane", afferma Fabio Degli Esposti, amministratore delegato di Purina Italia e direttore regionale di Purina Sud Europa.

Il progetto con Biospheres rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno di Purina al raggiungimento, entro il 2025, dell’approvvigionamento per il 20% di cereali e proteine vegetali da agricoltori che adottano pratiche di agricoltura rigenerativa, percentuale che salirà al 50% entro il 2030, contribuendo al percorso del Gruppo Nestlé verso le zero emissioni nette entro il 2050. Attraverso iniziative come questa, focalizzata sulla rigenerazione degli ecosistemi del suolo, Purina contribuisce a un più ampio impegno di ripristino dei paesaggi e degli ecosistemi, che comprende anche progetti volti ad affrontare il declino della biodiversità marina, con l’obiettivo comune di ristabilire l’equilibrio naturale e favorire il sequestro di CO₂.

Nello specifico, l’impegno europeo per l’agricoltura rigenerativa di Purina ha visto il coinvolgimento, dal 2020 ad oggi, di oltre 450 agricoltori, che hanno aderito ai programmi sostenuti dall’azienda a livello europeo. La volontà di testare approcci diversi in contesti agricoli specifici riflette la strategia dell’azienda: un impegno capace di adattarsi alle peculiarità dei territori, per massimizzare l’impatto ambientale e sociale.

Con l’avvio di questa nuova collaborazione, Purina rafforza ulteriormente la propria rete di collaborazioni con agricoltori e partner locali, da cui l’azienda si approvvigiona anche per il vicino Stabilimento di Portogruaro in Veneto, confermando la centralità della cooperazione lungo l’intera filiera come vero motore del cambiamento. In questo modo l’azienda, insieme a Biospheres e in collaborazione con propri fornitori, accompagna attivamente gli agricoltori in un percorso di transizione delle modalità di produzione in modo sostenibile.

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EFA News - European Food Agency
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