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CLARA MOSCHINI

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Fileni, il pollo che piace anche agli animalisti

Intervista esclusiva con Alessandro Tramontato, responsabile Csr

Fileni è la terza realtà italiana del settore avicolo dopo Aia e Amadori ed è un gruppo molto attivo sui temi della sostenibilità e del benessere animale. Da alcune settimane ha annunciato per tutti i suoi prodotti a base di pollo e con l’omonimo marchio l’adozione dei criteri ECC, un protocollo stringente definito da oltre 30 ong animaliste che prevede tra l’altro l’utilizzo di razze a più lenta crescita in allevamenti di minore densità, la presenza di luce naturale fino ai controlli di enti terzi (vedi articolo EFA News). Alessandro Tramontano, Responsabile Relazioni Istituzionali & CSR del Gruppo Fileni, illustra le strategie e le prospettive dell’azienda marchigiana (che ha sede a Cingoli, in provincia di Macerata).

Poco tempo fa avete attivato la campagna Very Important Protein. Quali sono i primi riscontri che avete avuto? Le carni bianche e le uova godono ancora di cattiva stampa?

I primi riscontri della campagna Very Important Protein sono molto positivi. Con V.I.P. abbiamo voluto valorizzare le proteine bianche e le uova, promuovendo una cultura nutrizionale basata su qualità, benessere e rigore scientifico. Il progetto ci sta permettendo di trasformare conoscenze complesse in strumenti di informazione accessibili sia ai professionisti sia ai consumatori, favorendo una visione più consapevole della nutrizione. Le analisi che abbiamo condotto confermano che carne bianca e uova sono percepite come proteine di alta qualità, apprezzate per il loro profilo nutrizionale. Nonostante ciò, sulle uova permangono ancora alcuni pregiudizi, ormai superati dalle evidenze scientifiche. Proprio per questo, lo scorso anno abbiamo avviato una ricerca dedicata alle loro caratteristiche nutrizionali e ai loro effetti sulla salute, con l’obiettivo di restituire un quadro più equilibrato e oggettivo rispetto a un alimento spesso vittima di luoghi comuni.

Fileni è l’unica ad adottare per tutti i prodotti a proprio marchio a base di pollo i criteri dell’European Chicken Commitment (ECC). La clientela apprezza questo sforzo? Come sono cambiati i consumi in questi anni?

Devo dire che da quando abbiamo adottato i criteri dell’ECC – come prima e ad oggi unica azienda italiana del settore – per tutti i prodotti a marchio Fileni a base di pollo, i riscontri del mercato sono stati positivi. Oggi, infatti, esiste un consumatore sempre più attento alla qualità, alla sostenibilità e al benessere animale e la nostra decisione di puntare su razze a più lenta crescita, densità di allevamento ridotte, arricchimenti ambientali, luce naturale e metodi di stordimento più rispettosi va esattamente in questa direzione. Questa scelta, avviata nel 2021, credo abbia contribuito a rafforzare la fiducia dei nostri clienti, determinando una risposta positiva sia in termini di percezione del marchio, che di preferenze d’acquisto.

Quanti investimenti ha comportato e comporta aderire ai criteri ECC?

L’ECC è un protocollo molto rigoroso che richiede un profondo ripensamento delle pratiche di allevamento. Si tratta di un percorso molto complesso perché non coinvolge solo le attività interne, ma anche quelle dei soccidari e, in generale, dell’intera filiera. Adeguare i processi produttivi nel nostro caso, che pure eravamo già produttori anche biologici, non è stato semplice: ha significato adottare i nuovi criteri per noi e per i nostri partner e rivedere metodi di lavoro consolidati. È stato un po’ come imparare ad esprimersi in un’altra lingua, ma era un passo necessario per alzare ulteriormente l’asticella della qualità e della responsabilità.

Quali sono i prossimi passi che farete nella direzione della sostenibilità ambientale?

Vogliamo proseguire lungo il cammino che abbiamo iniziato nel 2000 con la certificazione di produzione biologica e che continueremo a percorrere con determinazione anche nei prossimi anni. I prossimi passi andranno nella direzione di un ulteriore rafforzamento delle nostre pratiche ambientali lungo tutta la filiera, continueremo a investire in progetti che rendano la nostra produzione, sia essa biologica, “all’aperto” o convenzionale, sempre più responsabile e circolare, con l’obiettivo di un miglioramento costante, anno dopo anno.

Le pressioni fatte dagli Usa per abbassare i livelli di attenzione verso i criteri green vi preoccupano? 

Il nostro impegno verso la sostenibilità non nasce oggi, né dipende da pressioni esterne: è un percorso che portiamo avanti da decenni e che continueremo confidando nell’attenzione e nella fiducia dei clienti e dei consumatori, o come a volte ci piace chiamarli, dei sostenitori più avveduti e lungimiranti. Per noi la sostenibilità non è una moda, ma una convinzione radicata nel nostro modo di lavorare.

A luglio avete emesso un minibond a tre anni da 10 mln. Come mai avete fatto questa scelta di finanziamento?

La mission del nostro Gruppo è quella di voler essere la migliore filiera delle proteine per il benessere di persone, animali e ambiente. Il prestito obbligazionario ci ha permesso, quindi, un’ulteriore diversificazione delle fonti di finanziamento, in grado di sostenere al meglio la crescita e lo sviluppo e, in particolare, gli investimenti nelle produzioni biologiche e rispettose del benessere animale, parte del nostro piano di sostenibilità di lungo periodo.

Voi storicamente siete cresciuti molto anche per linee esterne. Avete delle acquisizioni in programma?

Continuiamo a guardarci attorno per valutare eventuali opportunità che possano creare valore e rafforzare il nostro percorso. Al momento, però, non c’è nulla di concreto sul tavolo: se si presenteranno opportunità davvero interessanti ed in linea con il nostro percorso di sviluppo, saremo pronti a coglierle.

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EFA News - European Food Agency
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