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CLARA MOSCHINI

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Il caffè allunga la vita (se consumato con moderazione)

Indagine conferma effetti benefici sull'invecchiamento tra le persone con disturbi mentali

Un consumo moderato di caffè (non oltre le 3-4 tazze al giorno) può rallentare l'invecchiamento "biologico" delle persone con gravi disturbi mentali, allungando i telomeri  (indicatori dell'invecchiamento cellulare) e offrendo loro l'equivalente di cinque anni biologici in più rispetto a chi non beve caffè. Lo afferma una ricerca pubblicata sulla rivista Bmj Mental Health.

Non sono stati osservati effetti simili oltre la quota indicata, che rappresenta la dose giornaliera massima raccomandata da diverse autorità sanitarie internazionali, tra cui il Servizio Sanitario Nazionale (Nhs) e la Food and Drug Administration statunitense.
Sebbene l'accorciamento dei telomeri sia una parte naturale del processo di invecchiamento, sembra essere accelerato nelle persone con gravi disturbi psichiatrici, come psicosi, schizofrenia e disturbo bipolare, osservano i ricercatori.

I telomeri sono sensibili ai fattori ambientali, tra cui, probabilmente, la dieta. Quanto al caffè, se bevuto con moderazione, viene associato a diversi benefici per la salute, spingendo i ricercatori a valutare se potesse influenzare la velocità di accorciamento dei telomeri nelle persone con gravi problemi di salute mentale. 

Dai 436 partecipanti allo studio, 259 soffrivano di schizofrenia; i restanti (177) soffrivano di disturbi affettivi, tra cui disturbo bipolare e disturbo depressivo maggiore con psicosi. Ai partecipanti è stato chiesto quanto caffè bevessero ogni giorno e sono stati raggruppati in quattro categorie: zero (44); 1-2 tazze; 3-4 tazze (110); e 5 o più tazze. È stato anche chiesto loro se fumassero e, in tal caso, da quanto tempo lo facessero.

I partecipanti che bevevano più di 5 tazze al giorno erano significativamente più anziani di quelli che non bevevano nulla o ne bevevano 1-2 tazze al giorno. I soggetti con schizofrenia bevevano significativamente più caffè rispetto a quelli con un disturbo affettivo.
Il fumo è associato a un metabolismo più rapido della caffeina. Circa tre quarti dei partecipanti (77%; 337) fumavano, e lo facevano in media da 9 anni. Coloro che bevevano più di 5 tazze al giorno avevano fumato per un periodo significativamente più lungo rispetto a tutti gli altri gruppi.

Rispetto a coloro che non bevevano caffè, bere fino a 3-4 tazze al giorno era associato a telomeri più lunghi, ma non nei partecipanti che ne bevevano 5 o più al giorno. I partecipanti che assumevano quotidianamente quattro tazze di caffeina avevano una lunghezza dei telomeri paragonabile a un'età biologica di cinque anni inferiore a quella dei non bevitori di caffè, dopo aver corretto i dati per età, sesso, etnia, consumo di tabacco, tipo di disturbo mentale e trattamento farmacologico.

Si tratta di uno studio osservazionale e, in quanto tale, non è possibile trarre conclusioni definitive su causa ed effetto. I ricercatori riconoscono di non avere informazioni su fattori potenzialmente influenti, tra cui il tipo e il momento in cui si consuma il caffè, i livelli effettivi di caffeina o altre fonti di bevande contenenti caffeina. Tuttavia, viene suggerito che esistano plausibili spiegazioni biologiche per i loro risultati. Tra queste, i potenti composti antiossidanti e antinfiammatori presenti nel caffè.

"I telomeri sono altamente sensibili sia allo stress ossidativo che all'infiammazione, il che evidenzia ulteriormente come l'assunzione di caffè possa contribuire a preservare l'invecchiamento cellulare in una popolazione la cui fisiopatologia potrebbe predisporla a un invecchiamento accelerato", spiegano i curatori dello studio.

Nonostante i potenziali benefici del caffè, “consumare più della quantità giornaliera raccomandata di caffè può anche causare danni cellulari e accorciamento [dei telomeri] attraverso la formazione di specie reattive dell’ossigeno”, avvertono i ricercatori, sottolineando che le autorità sanitarie internazionali raccomandano di limitare l’assunzione di caffeina a un massimo di 400 mg/giorno (4 tazze di caffè).

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EFA News - European Food Agency
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