Cucina italiana, l'entusiasmo non ha fine
Altre dichiarazioni dopo lo storico riconoscimento: Ismea a Italia del gusto festeggiano
Com'era prevedibile, la decisione dell’Unesco di iscrivere la 'Cucina italiana fra sostenibilità e diversità bio-culturale' nella Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale (leggi notizia EFA News) ha suscitato e sta suscitando molteplici echi da più parti. Ismea "accoglie con grande soddisfazione un riconoscimento che valorizza un patrimonio vivo fatto di saperi, tradizioni, territori, filiere e convivialità".
In questo ambito, sottolinea l'Istituto in una nota ufficiale, "è bene ricordare che nel 2024 la ristorazione italiana ha raggiunto nel mondo un valore complessivo di 251 miliardi di euro", confermando la forza della nostra tradizione enogastronomica e la sua capacità di generare valore culturale ed economico su scala globale".
"Il riconoscimento dell’Unesco - sottolineano Livio Proietti, presidente e Sergio Marchi, direttore generale Ismea - è un traguardo storico che rende omaggio non solo ai piatti più celebri, ma al sistema di conoscenze, lavoro e identità che li rende possibili: dalle produzioni agricole e agroalimentari ai ristoratori, dai territori alle famiglie. È una conquista che appartiene a tutti e che ci chiama a una responsabilità ulteriore: tutelare la qualità, rafforzare le filiere, promuovere la sostenibilità e trasmettere alle nuove generazioni questo patrimonio unico".
Ismea, prosegue la nota, "rivolge vive congratulazioni al Governo Meloni e al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida per il risultato conseguito e per l’impegno che ha accompagnato il percorso della candidatura, che rafforza l’immagine dell’Italia nel mondo e dà ulteriore slancio all’intero sistema agroalimentare nazionale".
Anche il Consorzio Italia del Gusto "accoglie con orgoglio" la decisione dell’Unesco. "Un riconoscimento - sottolinea il comunicato ufficiale - che non celebra solo una grande tradizione gastronomica, ma afferma il ruolo decisivo delle filiere agroalimentari italiane e del lavoro delle imprese e dei territori nel custodire e rigenerare un patrimonio culturale unico al mondo".
“La cucina italiana è molto più di un insieme di ricette: è un linguaggio comune che unisce generazioni, territori e competenze - afferma Alberto Volpe, direttore generale del Consorzio Italia del Gusto - È ciò che rende riconoscibile il nostro Paese nel mondo e ciò che ogni giorno le nostre aziende contribuiscono a preservare e innovare. Le imprese consorziate sono infatti ambasciatrici della cultura gastronomica italiana sui mercati globali, raccontando con i loro prodotti una tradizione viva e in continua evoluzione”.
Il riconoscimento Unesco, aggiunge Italia del Gusto nella nota, "apre ora una prospettiva nuova: rafforza la reputazione internazionale dei prodotti italiani, sostiene l’export, valorizza il turismo enogastronomico e aumenta l’attrattività del Paese per investimenti, talenti e ricerca". Conferma, inoltre, che la qualità italiana è un vantaggio competitivo generato dall’equilibrio tra tradizioni agricole, competenze industriali, biodiversità e cultura del cibo.
“Questo riconoscimento appartiene all’intero Paese: a chi coltiva, trasforma, cucina, tramanda i saperi, innova e custodisce ogni giorno una tradizione che evolve senza perdere autenticità. È un patrimonio condiviso, vivo e generativo", sottolinea Volpe.
"La cucina italiana, la prima ad essere riconosciuta nella sua totalità patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco, è il riconoscimento più alto che le nostre tradizioni, le nostre terre e le nostre filiere agroalimentari potessero ricevere”. Lo ha dichiarato Alessandro Squeri, direttore generale di Steriltom azienda leader nella produzione di polpa di pomodoro a livello europeo per il settore Food Service e Industriale.
"Viene premiata a livello internazionale - prosegue Squeri - la nostra innata capacità di produrre alimenti di assoluta eccellenza, ricercati all’estero e fortemente identificativi del nostro made in Italy. Vince il sistema Paese, l’Italia e tutto il settore che, in sinergia con il Governo, con i ministri Tajani, Lollobrigida e Giuli, hanno permesso alla cucina italiana di giungere a questo straordinario riconoscimento che ci fa progredire e che ci porta sulla cima al mondo”.
EFA News - European Food Agency