Ponte Immacolata: vendite in calo ma ristorazione in controtendenza
Centro studi Confimprese non prevede un’inversione di tendenza per il mese di dicembre
Un ponte quello dell’Immacolata che ha disatteso le aspettative dei retailer. Le vendite del 1° weekend di dicembre registrano andamenti eterogenei rispetto al 2024 a totale mercato con un andamento medio del -0,6% in linea con le tendenze dei consumi e leggermente migliore dei dati a progressivo annuo. In particolare, le aziende di altro retail e abbigliamento-accessori dichiarano una performance negativa poco sotto all’ -1%.
Meglio la ristorazione con un dato superiore al +2%. In calo del -1,1% anche il numero degli scontrini, segno che le vendite in volume restano ferme. Queste le evidenze elaborate del centro studi Confimprese sul week end dell’Immacolata.
"Si conferma un mese di dicembre in linea con gli ultimi 11 mesi dell’anno a crescita zero – riflette Mario Resca, presidente Confimprese -. I consumi non ripartono, solo la ristorazione fa segnare un dato leggermente positivo che conferma, tuttavia, un 2025 di transizione. Non ci aspettiamo un dicembre scoppiettante, nonostante l’arrivo delle tredicesime in busta paga. Dalle nostre rilevazioni emerge che solo il settore altro retail prevede una ripresa prima di Natale grazie ai regali dell'ultimo minuto di bassa battuta".
Per il 63% delle aziende il centro commerciale è il canale più performante. Il dato è particolarmente marcato per abbigliamento-accessori, mentre più equilibrato per la ristorazione. In ordine, Lazio e Toscana sono le regioni che registrano una performance migliore, mentre Piemonte e Sicilia le peggiori.
EFA News - European Food Agency