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CLARA MOSCHINI

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Sementi orticole e aromatiche: Italia leader in Europa

Ravanelli sono i più coltivati, crescono cicoria e radicchio

Con 42.500 ettari destinati nel 2024 alla moltiplicazione di sementi ortive e aromatiche, l’Italia conferma la propria leadership europea nel settore. È quanto emerge dall’indagine di Assosementi, l’associazione che rappresenta le aziende sementiere e i vivai orticoli italiani, che fotografa un comparto stabile nonostante un contesto produttivo sempre più complesso.

Al primo posto tra le specie ortive più moltiplicate si conferma anche nel 2024 il ravanello con 2.655 ettari, mentre prosegue il trend positivo di cicoria e radicchio (2.319 ettari), che per il secondo anno consecutivo registrano un incremento significativo delle superfici. Da segnalare inoltre l’andamento di cipolla (1.613 ettari) e pisello (1.435 ettari), le cui superfici sono quasi raddoppiate negli ultimi quattro anni. Continua invece la flessione della senape, legata principalmente alla riduzione della domanda proveniente dai mercati asiatici. Nel comparto delle aromatiche, si conferma la leadership del coriandolo, caratterizzato da una crescita costante delle superfici investite.

Le dinamiche territoriali restano consolidate: Emilia-Romagna al primo posto con 14.112 ettari, seguita da Puglia (10.474 ettari) e Marche (6.264 ettari). Spiccano inoltre le performance di Molise (6.126 ettari) e Basilicata (1.279 ettari), entrambe in aumento di oltre il 30%, a conferma del crescente interesse verso queste produzioni.

“I dati emersi dalla nostra analisi sono un’ulteriore conferma della solidità del comparto orticolo”, ha dichiarato Nicola Santini, presidente Sezione Colture Ortive. “La stabilità delle superfici registrata in questi anni dalle ortive e la crescita continua delle aromatiche dimostrano il valore delle nostre aziende, capaci di mantenere elevati standard qualitativi e di rispondere alle richieste dei mercati internazionali”.

“Non bisogna dimenticare che i risultati ottenuti si inseriscono in un contesto di crescenti difficoltà. L’annata 2024 è stata segnata da condizioni climatiche estreme – piogge persistenti al Nord e siccità al Sud – cui si sono sommate criticità fitosanitarie crescenti, con patogeni emergenti e nuove richieste di esenzione da parte dei Paesi importatori, mentre continua a ridursi il numero di principi attivi disponibili per la difesa delle colture”, ha aggiunto Santini.

“In questo scenario, l’innovazione nel miglioramento genetico rappresenta una chiave decisiva", prosegue Santini, "perché consente di accelerare la selezione di varietà più resistenti ai cambiamenti climatici e alle emergenze fitosanitarie, offrendo soluzioni concrete alle difficoltà del settore. Affinché queste potenzialità si traducano in benefici reali per l’intera filiera, è però fondamentale che le istituzioni garantiscano un quadro normativo chiaro, capace di sostenere la ricerca e assicurare pieno accesso all’innovazione”, ha concluso Santini.

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EFA News - European Food Agency
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