Idratazione: fattore chiave per benessere con l'avanzare dell'età
Osservatorio Sanpellegrino: "Bere in modo adeguato contrasta i processi di ossidazione cellulare"
L’acqua è alla base della vita, costituisce infatti oltre il 60% del corpo e partecipa a quasi tutti i processi biologici fondamentali. Ogni cellula, tessuto e organo dipende dall’acqua per funzionare correttamente, ma spesso se ne sottovaluta l’importanza. Bere regolarmente e in modo adeguato non è solo una buona abitudine, ma una vera e propria strategia di salute preventiva, capace di influenzare in modo profondo il benessere dell’organismo nel tempo.
Con l’avanzare dell’età, tuttavia, il senso della sete tende a ridursi, e il rischio di disidratazione aumenta. Questo squilibrio può compromettere numerose funzioni vitali, incidendo sulla qualità della vita. Al contrario, un buon livello di idratazione sostiene in modo significativo l’efficienza fisica e mentale: aiuta a mantenere la concentrazione e la memoria, favorisce il corretto funzionamento dei reni e l’eliminazione delle tossine, contribuisce a regolare la pressione arteriosa e a preservare la salute cardiovascolare.
L’acqua svolge anche un ruolo chiave nella termoregolazione e nel metabolismo cellulare, facilitando la produzione di energia e il trasporto dei nutrienti. A livello muscolare e cutaneo, una buona idratazione mantiene elasticità, tono e resistenza, riducendo il rischio di fragilità, cadute e perdita di massa muscolare, che rappresentano alcuni dei principali segnali di invecchiamento fisiologico.“L’idratazione è un elemento essenziale, ma troppo spesso trascurato, nella prevenzione delle patologie croniche associate all’età,” spiega il professor Alessandro Zanasi, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e membro della International Stockholm Water Foundation. “Bere acqua in quantità adeguata aiuta a mantenere l’equilibrio fisiologico dell’organismo, preservando la funzionalità mitocondriale e contrastando i processi di ossidazione cellulare che accelerano l’invecchiamento”.
L’acqua agisce dunque come un modulatore biologico della longevità, contribuendo a limitare l’infiammazione sistemica e lo stress ossidativo, due dei principali meccanismi alla base del declino cellulare. È quindi raccomandabile assumere almeno 1,5 litri di acqua al giorno, modulando l’apporto in base alle condizioni climatiche, al livello di attività fisica e allo stato di salute. Per le persone anziane, è particolarmente utile sorseggiare piccole quantità d’acqua nel corso della giornata, anche in assenza di sete, e scegliere acque che favoriscano il corretto equilibrio elettrolitico.
EFA News - European Food Agency