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Mercosur rimandato a gennaio 2026

Ursula von der Leyen: "Più tempo per affrontare alcune questioni con gli Stati membri"

La firma sul Mercosur è stata rimandata a gennaio 2026. Lo ha detto ieri sera la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen alla conferenza stampa del Consiglio europeo. "Abbiamo raggiunto un traguardo importante per spianare la strada al completamento con successo dell'accordo a gennaio - ha detto von der Leyen - Abbiamo bisogno di qualche settimana in più per affrontare alcune questioni con gli Stati membri. Abbiamo contattato i nostri partner del Mercosur e abbiamo concordato di rinviare leggermente la firma". 

"Questo accordo - ha proseguito la presidente - è di cruciale importanza per l’Europa, economicamente, diplomaticamente e geopoliticamente. Apre nuove opportunità commerciali ed economiche per tutti i nostri Stati membri. Grazie a controlli e garanzie aggiuntivi, abbiamo integrato tutte le tutele necessarie per i nostri agricoltori e i nostri consumatori".

"In un anno dominato dalle notizie di aumento delle tariffe e nuove restrizioni commerciali - ha detto von der Leyen- l'impatto positivo di questo patto è importante, non solo per le nostre due regioni, ma per l'economia globale". 

La decisione è rimasta in bilico fino all'ultimo: alla fine sono state accolte le richieste di Italia e Francia ed è scattato il rinvio a gennaio della firma inizialmente prevista per sabato 20 dicembre. Già nel pomeriggio di ieri Palazzo Chigi aveva congelato l'intesa, suggellando la convergenza con il premier francese Emmanuel Macron.

"Servono le risposte necessarie agli agricoltori", garanzie di reciprocità e tempo: è stato questo il messaggio recapitato al Consiglio europeo da Palazzo Chigi mentre fuori dal palazzo di Bruxelles saliva la tensione per le preoccupazioni condivise dagli agricoltori di Belgio, Polonia e Irlanda per i tagli alla Pac previsti nel prossimo bilancio Ue. L'assedio all'esterno si è scontrato con l'urgenza sostenuta dalla Commissione europea, insieme a Berlino e Madrid, di chiudere dopo 26 anni di negoziati la partnership Mercosur considerata essenziale per diversificare i mercati e rispondere ai dazi del presidente Usa Donald Trump.

"La mia sorpresa è stata scoprire che l'Italia, insieme alla Francia, non voleva firmare l'accordo", ha ammesso il presidente Luiz Inácio Lula da Silva che ha parlato anche a nome di Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia. È stato lui, pochi giorni fa a lanciare l'ultimatum della firma il 20 dicembre, ultimatum evidentemente non rispettata. 

Un primo tentativo di dialogo è arrivato con un confronto diretto con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: la premier, ha riferito il leader brasiliano, "non è contraria, ma è sotto pressione dal mondo agricolo e mi ha chiesto pazienza: una settimana, dieci giorni, al massimo un mese". Il tempo necessario, almeno nelle intenzioni di Roma, per raffreddare la piazza e tentare di riaprire il testo inserendo però clausole più robuste.

"In merito all’accordo sul Mercosur - sottolinea la nota ufficiale di Palazzo Chigi - , come già dichiarato in Parlamento dal Presidente Meloni e ribadito anche al presidente del Brasile Lula, il Governo italiano è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori, che dipendono dalle decisioni della Commissione europea e possono essere definite in tempi brevi".

Fc - 56259

EFA News - European Food Agency
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