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PFAS: nuovo limite di sicurezza stabilito dall'EFSA

Il loro uso investe anche il settore alimentare, con tracce nell'acqua potabile, nella frutta e nei prodotti a base di uova

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E' stato studiato che un'eccessiva esposizione a queste sostanze chimiche, può generare effetti nocivi alla salute umana. Tra la fetta di popolazione maggiormente colpita ci sono i bambini

L'EFSA ha stabilito una nuova soglia di sicurezza per le principali sostanze perfluoroalchiliche, o PFAS, che si accumulano nell'organismo. Ogni essere umano dovrebbe assumere una massima soglia tollerabile di gruppo (TWI) pari a 4,4 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo.  I PFAS sono un gruppo di prodotti chimici artificiali realizzatiti e utilizzati da molteplici industrie in ogni parte del mondo. Tra le aziende che ne fanno uso, ci sono quelle appartenenti al settore tessile, a quello dei prodotti per la casa, dei prodotti antincendio, al settore automobilistico, alimentare, edile ed elettronico. I PFAS sono maggiormente presenti nell'acqua potabile, nella frutta e nei prodotti a base di uova. E' stato studiato che un'eccessiva esposizione a queste sostanze chimiche, può generare effetti nocivi alla salute umana. Tra la fetta di popolazione maggiormente colpita ci sono i bambini. Secondo gli scienziati, l'esposizione durante la gravidanza e l'allattamento al seno è il principale contributore ai livelli di PFAS nei neonati.

Nello stabilire la DST, gli analisti hanno individuato la diminuzione di risposta del sistema immunitario umano alle vaccinazioni, come l'effetto più critico per la salute umana. Un risultato che si distanzia dal parere del 2018 dell'EFSA sui PFAS; l'Autorità europea per la sicurezza alimentare aveva ritenuto l'aumento del colesterolo il principale effetto critico.

Lo studio dell'EFSA si è focalizzato essenzialmente su quattro sostanze: l'acido perfluoroottanoico (PFOA), il perfluorottano sulfonato (PFOS), l'acido perfluorononanoico (PFNA), l'acido perfluoroesansolfonico (PFHxS). Il parere del 2018 stabiliva separate DST per i PFOS e i PFOA, ma l'EFSA ha riesaminato tali sostanze tenendo conto delle conoscenze scientifiche odierne e ha seguito le "recenti linee guida per la valutazione dell'esposizione combinata a più sostanze chimiche". 

I cibi possono essere contaminati dai PFAS a causa del suolo o dell'acqua utilizzata per coltivarli. Un'ulteriore contaminazione può derivare dalla concentrazione di queste sostanze nel cibo di cui si nutrono gli animali, come i mangimi o la stessa acqua. Infine i PFAS possono essere trasmessi attraverso gli imballaggi alimentari o apparecchiature di lavorazione. 

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EFA News - European Food Agency
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