Carni d'eccellenza: Oldani testimonial per la Blonde d'Aquitaine
Progetto di valorizzazione italo-francese, sotto l'egida del Consorzio Sigillo Italiano

“Blonde d’Aquitaine European Beef Excellence”. È questo il nome di un Progetto europeo triennale cofinanziato da Bruxelles e dagli allevatori, che vede coinvolti in partnership Asprocarne Piemonte (Organizzazione di produttori di carni bovine del Piemonte che conta una consistenza di circa 130mila capi bovini da carne allevati) e l’ente francese France Blonde d’Aquitaine Séléction, impegnata nella selezione genetica della razza per migliorarne le qualità originali, la morfologia e le performance produttive. Una collaborazione la cui finalità sarà proprio quella di promuovere e incentivare sul mercato italiano e francese il consumo di questa carne attraverso azioni mirate che contribuiscano a renderla sempre più competitiva, posto che si tratta di un prodotto pregiato, morbido, magro e dalle elevate qualità organolettiche.
Originaria dei Pirenei francesi, la Blonde d’Aquitaine è la seconda razza più allevata in Piemonte, dove si contano circa 60mila capi prodotti da 500 allevatori. Il progetto in realtà doveva partire a inizio 2020 e con esso tutte le iniziative di promozione previste, ma le conseguenze della pandemia lo hanno di fatto bloccato e la presentazione di questi giorni, avvenuta per ovvie ragioni in streaming, ne decreta l’avvio facendone slittare il termine a marzo 2023 e non più nel 2022 come originariamente previsto. Alla presentazione hanno partecipato il presidente e il direttore di Aprocarne, rispettivamente Franco Martini e Simone Mellano, oltre a Giuliano Marchesin, direttore del Consorzio Sigillo Italiano, l’ente di tutela che certifica le produzioni zootecniche di qualità superiore che oltre ad annoverare tra i suoi fondatori anche Asprocarne Piemonte, all’interno del progetto ricopre un ruolo molto importante perché tutti i capi bovini di Blonde d’Aquitaine saranno allevati seguendo scrupolosamente il Disciplinare di produzione del Consorzio Sigillo Italiano, adottando in primis un’alimentazione a base di cereali coltivati sul territorio. Questo permetterà alla carne, una volta immessa in commercio, di fregiarsi del marchio del Consorzio, un plus che oltre a garantirne la qualità la affrancherà dall’anonimato che purtroppo penalizza ancora numerose produzioni zootecniche italiane.
Il progetto vanta inoltre un protagonista d’eccezione: lo chef Davide Oldani. Il suo ruolo nella promozione della carne bovina di Blonde D’Aquitaine sarà centrale, tant’è vero che durante lo streaming è stato siglato un accordo di collaborazione tra il Consorzio Sigillo Italiano e lo chef stellato che nel suo famoso ristorante D’O di Cornaredo, in provincia di Milano, nella preparazione dei suoi piatti utilizzerà la carne bovina di questa razza pregiata. Emblematico lo slogan che suggella l’accordo: la Blonde d’Aquitaine entra in cucina pop ed esce foo’d – Selezione Oldani peril Consorzio Sigillo Italiano.
Intanto, proprio in queste ultime ore, la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, al termine del biennio 2018-2020 ha riconfermato il riconoscimento del Consorzio Sigillo Italiano da parte del Mipaaf. “Il Consorzio ha svolto un’attività di promozione del prodotto certificato anche nell’ambito di una catena della grande distribuzione svolgendo un’azione e ricoprendo un ruolo significativi. Un’attività importante che poteva avere un solo risultato: la riconferma del riconoscimento”, ha dichiarato la ministra. La valenza del progetto “Blonde d’Aquitaine European Beef Excellence” va nella direzione di un’inversione di tendenza rispetto a un’offerta nazionale di carne bovina che nei primi sei mesi di quest’anno, soprattutto a causa dell’emergenza sanitaria, secondo l’ultimo rapporto Ismea ha subito una contrazione del 13.6%, equivalenti a 48mila tonnellate di prodotto, rispetto allo stesso periodo di un anno prima, quando la riduzione, sul 2018, si era fermata a un -3,6%.
EFA News - European Food Agency