Orsero resiste al covid e punta al bio
Intervista esclusiva con Raffaella Orsero (ceo) e Matteo Colombini, co-ceo e cfo

Oltre 300 referenze, 5.000 prodotti, 750 mila tonnellate commercializzate ogni anno tra frutta e verdura, grazie a una rete di più di 1500 fornitori in 70 Paesi. Sono questi i numeri principali di Orsero, la holding dell'omonimo gruppo italiano e internazionale leader in Europa per l'importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi. Vinta la sfida del lockdown, Orsero, archivia il 2020 con un bilancio al rialzo con un fatturato a 1,04 miliardi, per la precisione, in aumento del 3,6% rispetto a 1,005 miliardi del 2019 (vedi articolo di EFA News del 16/3/2021), come conferma Matteo Colombini, cfo e co ceo di Orsero, in questa intervista esclusiva con EFA News, insieme alla ceo e vicepresidente Raffaella Orsero. L’incremento dei ricavi ha riguardato tutte le principali società del gruppo, tanto del settore import & distribuzione (982.827 euro nel 2020 rispetto a 950.855 nel 2019) quanto dell’attività di shipping (95.296 euro nel 2020 contro 85.225 nel 2019), tenuto conto che, dal 1 gennaio 2020, il settore distribuzione ha cambiato denominazione in import & distribuzione, ricomprendendo l’attività di importazione di banane e ananas, mentre il settore import & shipping ha cambiato denominazione in shipping, in quanto comprensivo delle sole attività di trasporto marittimo e la reportistica periodica a partire dal 1° trimestre 2020.
La crisi innescata dalla pandemia è stata superata con una compensazione tra gdo (che in Italia pesa per il 60% sul fatturato), dalla domanda dei piccoli dettaglianti, mentre il canale horeca ha mostrato la corda. Il fatturato continua a essere composto per il 50% dall'Italia. Un'azienda familiare, anche se ormai è una public company, visto che è quotata in Borsa dal 2016 (oggi è al segmento Star, con la famiglia che detiene il 30% delle quote) giunta alla terza generazione. Raffaella Orsero, attuale vice presidente e ceo di Orsero, è stata l'artefice della quotazione e della svolta dell'azienda nel nuovo millennio, anche se conferma il radicamento nelle solide tradizioni commerciali, con l'e-commerce che, per esempio, non è tra i piani prossimi di sviluppo.
Gli investimenti effettuati negli ultimi anni ammontano a cento milioni nel triennio 2017-2020, di cui il 50% in acquisizioni in Italia, Spagna, Francia. La stessa quota è stata utilizzata per il rafforzamento della piattaforma logistica e distributiva europea. Dopo l'ultima acquisizione del gruppo siciliano Moncada, a luglio sorso, l'azienda di Albenga ha messo al primo posto tra gli obiettivi del 2021 consolidare la performance del 2020 con una leggera crescita organica più alcune acquisizioni in segmenti a valore aggiunto come bio/organico e berries (frutti di bosco) in uno o più dei tre mercati principali, ossia Italia, Spagna e Francia. Attenzione anche alla IV gamma, il segmento della frutta confezionata e pronta per il consumo. "Nel 2021 prevediamo di ritornare ai livelli pre covid in Italia e penseremo all’estero dal 2022", sottolinea Colombini. Infine c'è il tema del consolidamento di Acapulco, il ramo d'azienda creato nel 2008 in Messico acquistando terreni coltivazioni, che produce circa 16 mila tonnellate l'anno di avocado destinato soprattutto al mercato statunitense. Nei piani a più lunga scadenza c'è invece la conquista di aziende che trattino prodotti che Orsero non tratta (per esempio i frutti di bosco) e lo sbarco nel settore bio.
Il gruppo Orsero, sul mercato da oltre 50 anni, è leader nell'Europa mediterranea per l'importazione e la distribuzione di prodotti ortofrutticoli: presente in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Costa Rica, Colombia e Messico, ha tre divisioni di business integrate e coordinate dalla holding capogruppo a cui fanno capo 16 principali società controllate che operano nei settori import & distribuzione di prodotti ortofrutticoli freschi, shipping (trasporto marittimo) di banane e ananas.
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EFA News - European Food Agency