Heineken ha più che raddoppiato il suo utile operativo del primo semestre, registrando una crescita organica del 109,3% dell'utile operativo, pari a 1,62 miliardi di euro, e generando un fatturato netto di 9,97 miliardi, in aumento del 14,1% su base organica. L'utile netto è risultato pari a 896 milioni di euro (+320%), con un utile per azione (EPS) di 1,56 euro. Secondo il colosso olandese, però, per la seconda parte dell'anno ci sono timori sull'impatto dell'aumento dei costi delle materie prime.

Nella prima metà dell'anno ii volumi di birra sono cresciuto del 9,6% su base organica, trainati dalla crescita del marchio Heineken del 19,6%. 

Dolf van den Brink, presidente e ceo di Heineken, ha affermato: "Siamo lieti di riportare una solida serie di risultati per il primo semestre, mentre la pandemia continua a colpire il mondo e la nostra attività. Vorrei ringraziare i nostri team per la loro resilienza e la continua attenzione alla sicurezza. Sono stati veloci nel servire i nostri clienti e consumatori quando i mercati hanno riaperto, ma sono rimasti agili dove sono state reintrodotte le restrizioni". 

"Rimaniamo comunque cauti. In primo luogo, il Covid-19 rimane un fattore da considerare, con il maggiore impatto attualmente nei mercati chiave in Asia e Africa. In secondo luogo, vediamo un aumento dei costi delle materie prime, che, ai livelli attuali, inizierà a colpirci nella seconda metà di quest'anno e avrà un effetto materiale nel 2022. Nel complesso, prevediamo che i risultati finanziari dell'intero anno rimarranno al di sotto del 2019".

Una nota dell'azienda segnala una crescita a doppia cifra "più forte in Italia" e in altri paesi. Birra Moretti cresce di oltre 20 punti percentuali, grazie alla robusta domanda in UK e Romania, al lancio di successo del brand in Olanda, e alla premium line extension in Itala della Birra Moretti Filtrata a Freddo.