Cancro e vino/3. Da Ue tasse ed etichetta come sulle sigarette?
Coldiretti: "quasi un italiano su quattro (23%) smetterebbe di bere"

“E’ del tutto improprio assimilare l’abuso di superalcolici tipico dei paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che in Italia è diventato l’emblema di uno stile di vita 'lento', attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che la relazione dell’Europarlamento “colpisce ingiustamente il vino made in Italy che ha conquistato la leadership in Europa per produzione ed esportazioni con un fatturato record di 12 miliardi nel 2021”.
La relazione non si limita a proporre aumenti delle tasse ma, sottolinea l'Associazione, spinge ad introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per i pacchetti di sigarette. Una decisione che ne scoraggerebbe il consumo da parte di quasi un italiano su quattro (23%) che smetterebbe di bere o ne consumerebbe di meno, secondo il sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. Ma a preoccupare sono soprattutto gli effetti sulle esportazioni, che superano i consumi interni, per un valore destinato a sfondare per la prima volta quota 7 miliardi di Euro.
Ad essere colpite dalla relazione sono anche le carni a poche settimane dal finanziamento concesso dall’Unione europea con risorse pubbliche al business privato della “carne Frankenstein” "dietro il quale si nascondono rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale", spiega l'Associazione. "Si rischia di sostenere una abile operazione di marketing che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore e non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato".
EFA News - European Food Agency