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CLARA MOSCHINI

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Pomodoro: guerra totale tra industria e agricoltori al Sud

Anicav: “a rischio un intero comparto. L'analisi dei ricavi per ettaro non giustifica le richieste"

"Nonostante la disponibilità dell’industria a riconoscere un incremento del prezzo di riferimento superiore a quella del Nord, la parte agricola ha messo sul tavolo, in modo del tutto arbitrario, una richiesta di aumento del tutto ingiustificata anche avendo riguardo ai rincari registrati nei costi di produzione, che non hanno alcun diverso impatto al Centro Sud rispetto al Nord", ha dichiarato il presidente dell’Anicav, Marco Serafini (vedi articolo EFA News del 12-4-22). 

"Volendo tralasciare l’analisi dei costi di produzione per i quali è abbastanza evidente la scarsa congruità dei numeri fatti circolare in queste ultime settimane, e ragionando esclusivamente sui ricavi per ettaro che considerano gli unici dati certi ed oggettivi quali la resa media e il prezzo di riferimento, diventa ancor più complesso comprendere le richieste di parte agricola", ha continuato. Infatti, prendendo n considerazione il prezzo proposto dalla parte industriale (120€/ton per il pomodoro tondo e 130€/ton per il lungo, con un incremento di 15 Euro su quanto pagato nel 2021) si avrebbe per la parte agricola, sulla sola varietà tonda, un maggior ricavo di oltre 2.700 € rispetto al Nord (+35%), maggior ricavo che salirebbe a più di 4.500 € (+57%) se si andasse a considerare la richiesta fatta dalle OP (140€/ton per il pomodoro tondo e 150€/ton per il lungo).

“I costi per ettaro dichiarati in questi giorni dalla parte agricola evidenziano una esagerata differenza rispetto a quelli del bacino Nord, che infatti ha chiuso con un prezzo di 108,50€. Non si può pensare di compensare tali inefficienze scaricandole sulla parte industriale e, quindi, sul consumatore finale già gravato dai forti aumenti conseguenti la guerra", ha affermato Serafini. "Si rischia seriamente di minacciare il comparto del pomodoro da industria nel bacino Centro Sud, con importanti ripercussioni sull’economia e sull’occupazione del territorio. Auspichiamo nel senso di responsabilità di chi è chiamato a rappresentare il mondo agricolo per una ripresa delle trattative nell’interesse dell’intera filiera”. 

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EFA News - European Food Agency
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