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Food&Beverage: al via 6° forum Ambrosetti The European House

Studio su punti di forza, criticità e priorità di un settore portante dell'economia nazionale

La presentazione del Position Paper ‘La Roadmap del futuro per il Food&Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni’, che ha messo in luce numeri e fatti della filiera agroalimentare italiana, e l’urgenza di una vera (R)evoluzione verso la sostenibilità della stessa filiera: questi i temi portanti affrontati oggi nella prima giornata del 6° Forum sul Food & Beverage organizzato da The European House ­– Ambrosetti a Bormio.

Dal report la conferma che la filiera agroalimentare è voce portante dell’economia nazionale. È la prima per contributo al PIL nazionale con 65 miliardi di euro di valore aggiunto, genera un fatturato totale di 204,5 miliardi di euro, con un incremento del 3,8% dal 2015, mentre oltreconfine nel 2021 l’export di prodotti agroalimentari ha segnato il record storico raggiungendo la soglia dei 50,1 miliardi di euro (il 10,8% in più rispetto al 2020), permettendo alla bilancia commerciale di registrare un surplus pari a 3,3 miliardi di euro. Il vino si è confermato prodotto italiano più venduto all’estero con una market share sull’export pari al 14,3% e un giro di affari di 7,1 miliardi di euro, mentre la Germania permane il principale paese di approdo assorbendo una quota del 22,4% e generando un fatturato di 8,4 miliardi di euro (+6,6%). Seguono Stati Uniti e Francia, vicini tra loro con una quota rispettiva del 15,1% e del 15%. A livello occupazionale, il settore offre lavoro a 1,4 milioni di persone (di cui 483.000 nell’industria del Food&Beverage e 925.000 nel comparto agricolo).

Un settore quindi senza dubbio florido, ma non privo di criticità. Lo studio di The European House – Ambrosetti ne ha evidenziate alcune. Innanzitutto, se è emerso che il settore è stato quello che, nel 2020, ha mostrato maggiore resilienza nei confronti della pandemia, subendo complessivamente una perdita contenuta del Valore Aggiunto dell’1,8%, è anche vero che nel 2021 è cresciuto meno degli altri principali comparti e, pur riportando una progressione del 6,2%, è riuscita a fare meglio solo dell’industria farmaceutica (+2,2%).

Spostando poi l’attenzione verso l’export, la performance dell’ultimo biennio non si può definire sbalorditiva se analizzata rispetto agli altri settori. Nel 2019-2021 l’incremento del 13,6% colloca l’agroalimentare al terz’ultimo posto nel ranking delle principali filiere italiane. Il Paese è inoltre solo 5° in Unione Europea per valore delle esportazioni alimentari, un valore pari al 65% dell’export tedesco e al 72% di quello francese. La performance del Paese non migliora guardando all’incidenza dell’export agrifood sul totale, pari al 9,7%, metà della quota spagnola e il 70% di quella francese.

Se a questo si aggiunge che il settore in questo momento è obbligato a operare in un contesto turbolento e caratterizzato da cinque fattori di rischio che sommati tra loro, secondo The European House – Ambrosetti ci troviamo, determinano una vera e propria ‘tempesta perfetta’: la pandemia globale, lo scoppio della guerra, l’impennata dell’inflazione, l’esplosione dei costi energetici e di logistica, l’interruzione di alcune filiere di approvvigionamento.

Sei le priorità segnalate per il rilancio della competitività della filiera agroalimentare italiana: favorire la sburocratizzazione del settore per lo sblocco degli investimenti e lo sfruttamento dei fondi pnrr; sostenere e incentivare, anche fiscalmente, il consolidamento del settore food&beverage per incrementarne la competitività, anche a livello internazionale; combattere il fenomeno dell’italian sounding e promuovere le esportazioni delle eccellenze nazionali; rafforzare le filiere made in italy per ridurre la dipendenza dall’estero in un’epoca di continui shock esogeni, soprattutro per i settori agricoli con bilancia commerciale negativa; accelerare l’adozione di politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; e implementare politiche di sensibilizzazione ed educazione alimentare nella patria della dieta mediterranea, a partire dalle giovani generazioni.

red - 25232

EFA News - European Food Agency
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