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Packaging e sostenibilità dei prodotti caseari: una questione di equilibrio...

Fra overpackaging e underpackaging la giusta misura è "quanto basta e quanto serve"

Partiamo da un dato di fatto: l’impatto ambientale del packaging è decisamente inferiore rispetto a quello dei prodotti caseari. Questo naturalmente -riporta oggi Qualivita su fonte Politecnico di Milano)-, non giustifica soluzioni di sovradimensionamento (overpackaging). Soprattutto quando l’obiettivo è solo quello di aumentare il volume dei prodotti per garantirne maggior visibilità sugli scaffali. Ma attenzione. Se l’overpackaging è un problema (anche) ambientale, l’esatto opposto (underpackaging) è ancora più pericoloso. Il motivo è semplice: un packaging che non assolve le sue funzioni rischia di generare food waste con disastrose ricadute in termini economici, sociali ed anche ambientali.

Le soluzioni di packaging che garantiscono il minor impatto ambientale sono progettate per ottimizzare l’uso dei materiali in relazione alle performance di shelf life, trasportabilità, accessibilità. Si tratta, appunto, di un packaging equilibrato, che si propone con una giusta misura: quanto basta e quanto serve.

- Cosa succede nel caso di overpackaging? L’impatto ambientale aumenta linearmente. Questo è sostanzialmente dovuto ad un eccessivo e non necessario utilizzo di materiali per il packaging.

- Cosa succede nel caso di underpackaging? L’impatto ambientale purtroppo aumenta esponenzialmente. Questo, per i prodotti caseari, è sostanzialmente dovuto allo spreco alimentare che si genera per la mancata capacità del packaging di garantire la corretta conservazione e accessibilità dei prodotti.

Un ambito del packaging, spesso tabù, ma molto importante per promuovere sistemi di produzione e consumo sostenibili è quello della comunicazione. Il packaging è infatti l’interfaccia informativa che mette in relazione il consumatore con il prodotto. Risulta quindi fondamentale per acquisire conoscenze (anche ambientali) sul contenuto e sul suo contenitore. Attraverso il packaging il consumatore deve essere informato sui metodi di conservazione, sulle modalità di preparazione e somministrazione e sui comportamenti per lo smaltimento. Il packaging deve infatti garantire la miglior informazione, quella utile e necessaria.

Per essere equilibrato dal punto di vista comunicativo, il packaging non deve esagerare nelle promesse ma deve bilanciare ciò che dice con ciò che contiene e che veicola evitando il sovraffollamento delle informazioni che disorientano il destinatario.

Fonte: Politecnico di Milano

CTim - 25327

EFA News - European Food Agency
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