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Ucraina(2. Con firma sul grano in arrivo 12 milioni di ton di mais

La stima è di Coldiretti. Prandini: "Lavorare subito ad accordi di filiera"

La firma dell'accordo sul grano tra Russia e Ucraina potrebbe dare il via libera all’arrivo in Italia di quasi 1,2 miliardi di chili di mais per l’alimentazione animale, grano tenero per la panificazione e olio di girasole. 
Almeno questo è quanto stima Coldiretti nel commentare (positivamente) gli effetti della firma dell’accordo raggiunto tra Nazioni Unite, Turchia, Ucraina e Russia per assicurare i traffici commerciali nei porti del Mar Nero. 

L’ emergenza mondiale riguarda direttamente anche l’Italia che importa il 62% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 46% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame. Secondo l’analisi Coldiretti, l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% pari a 785 milioni di chili, ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano (122 milioni di chili) senza dimenticare gli arrivi di ben 260 milioni di chili di olio di girasole. 

Lo sblocco delle spedizioni sul Mar Nero è importante per il nostro Paese soprattutto in una situazione in cui, sottolinea la confederazione, senza precipitazioni "rischiano di dimezzare i raccolti nazionali di foraggio e mais destinati all’alimentazione degli animali di cui l’Italia è peraltro fortemente deficitaria, mentre la produzione di grano tenero risulta in calo del 20%". 

“L’Italia è costretta a importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi un terzo la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni -spiega il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini-.
Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali".

"Serve anche investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità -prosegue Prandini-, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici".

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EFA News - European Food Agency
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