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Torna di moda il pranzo al sacco

Secondo Assica i protagonisti sono gli insaccati: prosciutto cotto, crudo e mortadella ai primi tre posti

Torna di moda il pranzo al sacco, alternativa economica e creativa al pasto al ristorante. Lo dicono i numeri del Rapporto Censis-Assica-Unaitalia, secondo cui il packed lunch conquista sempre più estimatori: non solo, le statistiche dicono che il pranzo al sacco trova nei salumi un ingrediente considerato ideale. 

Mangia con regolarità carne il 62,8% dei giovani, quota più alta di quella di adulti (47,7%) e anziani (30%). Ma soprattutto i salumi vengono scelti perché considerati parte della dieta mediterranea, che l’85,2% degli italiani tenta di seguire ogni giorno. I preferiti sono prosciutto cotto, crudo e mortadella che conquistano i primi tre gradini del podio, coprendo rispettivamente il 27,1%, il 21,9% e il 18,8% dei consumi totali di salumi nel nostro Paese secondo i dati Assica. 

Con le alte temperature, si pone il problema di una corretta modalità di conservazione. Nessun problema per i pre-affettati: vanno mantenuti in frigorifero (o borsa frigo) nella loro confezione, non oltre la data di scadenza, oppure, se affettati al banco, nella busta salva freschezza o in un contenitore chiuso, e consumati preferibilmente entro poche ore. 

Il progetto “Trust your taste, choose european quality” che si può raggiungere sul sito www.trustyourtaste.eu mette in risalto qualche consiglio per poterli gustare al meglio anche in estate. La prima differenza da considerare è fra salami preconfezionati e salami sfusi: i primi, la cui stagionatura è stata “bloccata” durante il processo di lavorazione e trasformazione, sono meno delicati e si conservano più a lungo. Normalmente sono venduti sottovuoto o confezionati in atmosfera protettiva e il peso è già stampato sulla pellicola della confezione. 

I salumi sfusi a peso variabile, invece, vanno incontro a un calo di peso per effetto della naturale perdita di umidità durante la conservazione: è meglio consumarli entro alcuni giorni, scartando la prima fetta qualora sia già stato aperto e non consumato nelle ore precedenti. In ogni modo, anche secondo il progetto europeo, il salame deve essere conservato in un ambiente refrigerato a una temperatura di circa 4°C: una volta affettato, si consiglia di proteggere la superficie di taglio con della pellicola.

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EFA News - European Food Agency
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