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CLARA MOSCHINI

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La ristorazione è donna

Secondo Unioncamere in Italia le imprese guidate da donne sono il 22,8%

Il settore della ristorazione di dimostra uno dei più virtuosi in Italia, almeno dal punto di vista del numero di imprese a titolarità femminile. Lo attesta il rapporto Unioncamere secondo cui nel nostro Paese la media di imprese guidate da donne è del 22,8%. Facendo riferimento ai soli pubblici esercizi, invece, nel 2021 le attività a titolarità femminile sono risultate 112.752, il 28,5% del totale, stando ai dati contenuti nel Rapporto ristorazione curato da Fipe-Confcommercio. 

"Gioca un ruolo determinante il fondo per l'imprenditoria femminile istituito presso il ministero per lo Sviluppo economico e finanziato per 160 milioni di Euro grazie ai fondi del Pnrr e per gli latri 40 milioni grazie a fondi statali -spiega Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio-. I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati sono destinati alle imprenditrici che hanno il desiderio di creare realtà virtuose, ad alto tasso di innovazione di prodotto e processo, ma anche ad alta sostenibilità".

Una delle priorità risulta essere quella di recuperare il gap di manodopera femminile qualificata che si è persa negli ultimi due anni di pandemia: nella ristorazione, rispetto al 2019, si sono persi oltre 98 mila posti di lavoro precedentemente occupati da donne, il 19,3% del totale. "Rimettere queste persone al lavoro anche attraverso lo sviluppo di progetti innovativi -sottolinea il presidente del Gruppo Donne- è la condizione ineludibile per dare futuro e prospettiva al settore". 

"A questo -prosegue Picca Bianchi- si aggiunge l'attività della Federazione, che ha messo in campo programmi di empowerment, cultura finanziaria e cultura d'impresa allo scopo di consolidare il radicamento delle aziende femminili già attive e favorire la nascita di nuove realtà: tutte con il minimo comune denominatore della sostenibilità che, nel nostro settore, si traduce in attenzione per la filiera agroalimentare di qualità e l'applicazione dei contratti di lavoro più tutelanti e riconosciuti".

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EFA News - European Food Agency
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