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Vino italiano in calo all'estero

Dati negativi nei tre principali mercati stranieri: Usa, Gran Bretagna e Germania

Primo semestre 2022 non ottimale per quanto riguarda le vendite di vino italiano negli scaffali di Stati Uniti, Germania e Regno Unito. I primi tre mercati top registrano un calo dei volumi in doppia cifra: -10,6% rispetto all'anno scorso, per un controvalore di 2,26 miliardi di Euro, in calo dell'8,1% rispetto a dodici mesi fa. I dati arrivano dall'Osservatorio Uiv-Vinitaly, sulla base di dati Nielsen.

"C'è un delta rilevante tra i dati export registrati in questo avvio di anno e gli effettivi consumi riscontrati nella distribuzione organizzata nei top tre mercati che incide in media per circa il 70% delle vendite complessive di vino importato -spiega il segretario generale di Unione italiana vini, Paolo Castelletti-. Il timore è che la contrazione dei consumi determini un rallentamento degli ordini nei prossimi mesi, quando il peso dell'inflazione si farà sentire anche sugli scaffali esteri. Speriamo che il canale della ristorazione, in netta risalita, possa attenuare il più possibile l'effetto di una congiuntura che non aiuta". 

Effettivamente, i numeri indicano che la contrazione riguarda tutte le principali denominazioni italiane: negli Stati Uniti perde qualche posizione il Pinot grigio che rappresenta quasi la metà delle vendite di vini fermi e che, in questi primi sei mesi del 2022, cede in volume quasi il 3%. Il vino viene superato a valore dai neozelandesi del Sauvignon blanc, ma non è tutto, perché in difficoltà ci sono anche altri alfieri come il Lambrusco e il Chianti, che vendono rispettivamente il 16% e l'11% in meno delle bottiglie.

Negli Stati Uniti rimane stabile il Prosecco che si appresta ad agganciare per volume gli spumanti californiani: il vino, però, è in calo del 18% nel Regno Unito, insieme a tutte le principali produzioni, dal Pinot grigio (-9%) al Sangiovese (-22%), dal Primitivo (-18%) al Montepulciano (-15%). In controtendenza i rosati che accelerano a +12%. 

In Germania il Primitivo, re delle vendite tricolori, cede oltre il 9% dei volumi acquistati, mentre fanno peggio il Pinot grigio (-18%), il Nero d''Avola (-24%) e il Chianti (-19%). In controtendenza, invece, il Grillo (+6,5%) e i rosè (+9%).

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EFA News - European Food Agency
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