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Siccità, perfino Valle d'Aosta a rischio desertificazione

Secondo Anbi, a luglio la temperatura media è stata di 3 gradi superiore alla norma

La Valle d'Aosta è in difficoltà a causa della siccità. Lo dice il report dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche che, questa settimana, ha realizzato il suo focus sulla regione dove l’indice Spi, Standard precipitation index a lungo termine, cioè a 12 mesi, indica livelli di siccità estrema per tutta la fascia centro-meridionale. Tutto questo accade in un contesto in cui il 45% dell’Europa è in sofferenza idrica e ben il 13% del continente è colpito da siccità estrema, secondo Edo-European drought observatory. 

Nemmeno le recenti piogge cadute “a macchia di leopardo” su parte della Penisola hanno risolto i problemi dei corpi idrici italiani: hanno solo portato la media mensile di luglio a 25 millimetri, cioè circa il 30% di quella storica. Le precipitazioni registrate nel 2022 sono prossime a "inedite performances negative", sottolinea Anbi. 

Le alte temperature, "favorendo lo scioglimento anche delle nevi perenni, hanno per paradossale conseguenza, una delle stagioni più favorevoli per la Dora Baltea". Nel mese appena concluso la temperatura media è stata di ben 3 gradi superiore alla norma, sfiorando addirittura i 40 gradi nelle località Saint Marcel e Saint Christophe.

“La situazione valdostana è la testimonianza di quanto si stia alzando la fascia equatoriale e di come l’acqua sia fondamentale per mantenere anche le caratteristiche paesaggistiche del territorio” sottolinea Massimo Gargano. direttore generale di Anbi.

Spostandosi dalla Valle d'Aosta la situazione non migliora, anzi. Ancora a proposito di record (negativi) la portata media del fiume Po a Pontelagoscuro (ultimo rilevamento prima del delta) è stata, in luglio, pari a 160,48 metri cubi al secondo, cioè addirittura il 32,29% in meno del precedente record negativo di portata media mensile, registrato nel Luglio 2006; non solo: quest’anno è stato toccato anche il nuovo record di portata minima con soli 104,3 metri cubi al secondo (24 Luglio).

Tra i laghi del Nord continua a decrescere il livello del lago Maggiore (rimane solo il 10,8% di risorsa ancora utilizzabile), mentre il Lario segna -0,6% sullo zero idrometrico (nuovo apice negativo: -39,9 cm), il Garda è al 29,3% e l’Iseo è al 5,7% del riempimento.

Il fiume Po, corroborato da temporali localizzati, ha registrato leggeri aumenti di portata, ma le rilevazioni più recenti dimostrano quanto effimeri siano i benefici, che le piogge hanno apportato: basti dire che in Piemonte sono caduti circa 30 millimetri di pioggia in 7 giorni, nel Ferrarese meno di 17 millimetri in un mese.

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