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In Friuli cala l'alimentare, sale il siderurgico

Pubblicata l'indagine trimestrale di Confindustria da aprile a giugno

Sale la siderurgia, cala l'alimentare. È queste in estrema sintesi la fotografia del manifatturiero del Friuli Venezia Giulia scattata dall'Indagine trimestrale di Confindustria FVG elaborati dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine. I dati riguardano il trimestre aprile-giugno 2022 che vede la produzione industriale aumentata dell’1,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Nonostante questo, però, il risultato medio nasconde dinamiche molto differenti tra i diversi comparti. 

Mentre cala la produzione di settori come la meccanica (-6,7% la variazione congiunturale), l’alimentare (-3,2%) e la gomma e plastica (-4,4%), sale la siderurgia (+5,9%), il legno e mobile (+6,5%), la carta (+4,1%) e i materiali da costruzione (+2,2%).

La crescita dell’attività economica nel trimestre estivo si è riflessa anche sul mercato del lavoro, con un incremento degli occupati dell’1,2% a giugno rispetto a marzo, nonostante permangano difficoltà nel reperimento dei profili ricercati e nel prossimo sarà ancora più influenzato dalla ripresa del turismo. Sul futuro preoccupa l’impennata fuori controllo del prezzo del gas e un possibile stop delle forniture di gas russo, che porterebbe a razionamenti e a una possibile recessione soprattutto in comparti come la carta (Caro-energia, rischio di fermo per la filiera della carta).

“La nostra è un’imprenditoria tenace e flessibile, che ha dato prova, anche recentemente, di buona capacità di reazione -spiega Gianpietro Benedetti, presidente reggente di Confindustria FVG-. I mesi che ci attendono saranno molto sfidanti. Ci sono grandi elementi d’incertezza: geopolitici, costi energetici, tensioni nelle catene di approvvigionamento, evoluzione della pandemia. Stiamo entrando in un periodo di economico di down, che si ripete ciclicamente. È difficile prevederlo con certezza, considerata la volatilità della situazione: è ragionevole attendersi un calo, ma non credo sarà di proporzioni drammatiche. Serve però rimboccarsi le maniche e muoversi responsabilmente”.

“Il costo dell'energia avrà un impatto significativo sui costi, che si rifletterà inevitabilmente sui prezzi -aggiunge Benedetti-. Un altro impatto significativo, la cui entità sarà definita dall'aumento dei tassi di interesse, lo avranno le misure antinflazionistiche. In buona sostanza, è fondamentale che il nuovo governo sia sufficientemente competente per gestire una congiuntura più che impegnativa. Mantenga inoltre la credibilità e fiducia dei mercati finanziari per raccogliere i prestiti che scadono a un tasso che abbia uno spread sopportabile. Un esecutivo che supporti l’intraprendere e il fare per mantenere il pil che serve, che aggiorni la legislazione sull’immigrazione per reperire la mano d'opera necessaria evitando al massimo clandestinità e irregolarità”.

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