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CLARA MOSCHINI

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Allarme rosso florovivaismo

Gli addetti ai lavori italiani sono preoccupati per gli aumenti che nel 2022 possono arrivare a +70% e al 100%

Il settore florovivaistico europeo si rivela in crisi, come tanti altri in questo momento difficile. In particolare in Italia le aziende sono in sofferenza per l’impennata dei costi produttivi ed energetici, la difficoltà a reperire i mezzi di produzione e la manodopera. Lo ribadisce Confagricoltura in occasione del gruppo di lavoro Fiori e piante del Copa Cogeca, che si è appena concluso in Olanda dove l'associazione ha messo i risalto come il settore sia in difficoltà anche per gli effetti del cambiamento climatico, come la siccità e le bombe d’acqua.

“Le nostre preoccupazioni sono forti anche per il calo dei consumi -dicono gli addetti ai lavori-. Le difficoltà sono evidenti e rischiano di condizionare le scelte aziendali. È purtroppo evidente che fiori e piante, pur con il loro importante apporto nel migliorare l’ambiente, la psiche e la qualità della vita, rischiano di essere sacrificati per risparmiare nel timore della crescita dell’inflazione”. 

Il florovivaismo, che ha sempre avuto un ruolo centrale nell’economia agricola nazionale, è in difficoltà: eppure, malgrado l’evidente flessione dovuta alla pandemia, rappresenta un valore alla produzione che supera i 2,6 miliardi di Euro. Il saldo attivo della bilancia commerciale è di oltre 400 milioni di Euro, per un totale di 27 mila imprese, che danno lavoro a più di 100 mila addetti.

Secondo Confagricoltura gli aumenti previsti per la produzione di piante e fiori nel 2022 possono stimarsi almeno del 70%, sul 2021, con punte che rischiano anche di superare il 100%. Copa e Cogeca è il più forte gruppo di interesse per gli agricoltori europei: in questi giorni gli esperti si sono confrontati sul problema degli aumenti energetici e di produzione che, in assenza di misure urgenti, mettono in pericolo la tenuta dell’intero comparto all’interno della Ue. 



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EFA News - European Food Agency
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