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Caro-bollette, Assica dice no a distacchi e razionamenti

Lenti: "preoccupano le previsioni della Commissione in materia di riduzione di gas ed energia"

“Preoccupano le previsioni della Commissione Europea in materia di riduzione dei consumi di gas ed energia. Il nostro governo nell’attuarle dovrà tenere conto che carne e salumi non possono subire distacchi e razionamenti nemmeno temporanei, pena buttare al macero l’intera produzione”. Si è espresso così Ruggero Lenti presidente di Assica, l'Associazione industriali delle carni e dei salumi, commentando i piani europei presentati per far fronte alla necessità di ridurre i consumi energetici dell’Unione. Lenti torna sull'argomento a pochi giorni fa dal suo allarme con tanto di richiesta di intervento del Governo dal momento che a rischio è tutto il comparto (Costi energia, a rischio tutta la filiera delle carni).

La Commissione ha predisposto un pacchetto di intervento, alcuni obbligatori come la riduzione nelle fasce di punta del 5% dei consumi energetici: una riduzione che dovrà essere liberamente attuata dagli Stati membri con modalità e interventi che ognuno potrà definire in base alla propria realtà tecnologica e territoriale/produttiva. 

“Un taglio orizzontale delle potenze erogate -sottolinea Lenti- o un contingentamento delle accensioni degli apparati elettrici non sono misure accettabili per il nostro settore che lega la produzione al costante controllo delle temperature sia nei locali di lavorazione, sia nelle celle frigo per la conservazione delle carni, sia negli ambienti di stagionatura dove variazioni anche di pochi gradi possono compromettere irreversibilmente produzioni di mesi e anni”.

"Si pensi -aggiunge il presidente di Assica- alle pregiate produzioni dei prosciutti Dop e Igp del nostro Paese che rappresentano un primato europeo e un vanto in tutto il mondo: sono prodotti che stagionano ben oltre 12 mesi e per i quali la mancanza di energia in grado di mantenere costanti le condizioni di stagionatura significa dover distruggere la produzione: tonnellate di cibo che rischiano di dover finire al macero". 

"Perdere l’intera produzione -mette in risalto Lenti- significherebbe non solo un danno incommensurabile per un settore che sviluppa 8 miliardi di euro l’anno, ma anche ridurre drasticamente la disponibilità di cibo e alimenti nobili: un’eventualità a cui non vogliamo assistere.

“Per questo -ribadisce il presidente Assica- chiediamo a questo e al prossimo governo il massimo impegno affinché sia possibile rinnovare il temporary framework estendendo il limite per gli aiuti di Stato riservati alle imprese più colpite dalla crisi energetica, oppure che l’agroalimentare sia esplicitamente considerato come settore strategico nelle politiche dell’Ue sul caro energia cogliendo la necessità di garantire alle imprese di questo settore e dell’indotto priorità nelle forniture energetiche e nelle politiche di sostegno".

"In subordine -conclude Lenti- chiediamo che all’interno del settore agroalimentare, la produzione italiana di carne e di salumi che vantano ben 43 eccellenze comunitarie Dop e Igp possa godere della garanzia di esclusione da eventuali razionamenti o distacchi energetici programmati, per poter scongiurare le irreparabili conseguenze economiche produttive e sociali di cui sopra”.

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EFA News - European Food Agency
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