Bovini da carne italiani in mostra in Francia
Anabic partecipa per la prima volta all'importante fiera di Clermond Ferrand
Alla fiera zootecnica Sommet de l’Élevage che si terrà a Clermont Ferrand (Francia) dal 4 al 7 ottobre 2022, sarà possibile ammirare alcuni splendidi esemplari di bovini da carne di alcune delle razze rappresentate da Anabic - Chianina, Marchigiana e Romagnola - che per la prima volta partecipa a una delle più importanti rassegne internazionali dedicate all’allevamento dei bovini da carne.
“Questa grande occasione a cui parteciperemo per la prima volta da protagonisti – dichiara il direttore di Anabic (Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani Carne), Stefano Pignani – rappresenta per noi una straordinaria opportunità per far conoscere a un pubblico di esperti internazionali le eccellenze italiane del nostro settore, rispetto al quale stiamo portando avanti importantiprogetti scientifici e iniziative di valorizzazione su cui puntiamo con decisione”.
Sono oltre 5.000 gli allevamenti associati ad Anabic, distribuiti in 18 regioni che da nord a sud dell’Italia allevano complessivamente 160.000 capi: nel 70% dei casi in modo estensivo, quindi totalmente al pascolo.
“È questa una delle più importanti caratteristiche delle razze che rappresentiamo – continua Pignani – che nel caso della Podolica e della Maremmana arrivano anche alla più alta percentuale del 90% di animali allevati al pascolo. Per tutti il rapporto con la natura è simbiotico e l’integrazione con l’ambiente, di cui sono un importante presidio, è totale”.
“Vogliamo rispondere adeguatamente alle nuove esigenze dei consumatori – sottolinea ancora il direttore Anabic – puntando su una comunicazione capillare attraverso la quale, ad esempio, far sapere quello che stiamo facendo per ridurre l’impatto ambientale derivante dalle emissioni degli animali. Grazie al progetto I-Beef, finanziato dal ministero delle Politiche agricole, avvalendoci di strumentazioni innovative e di uno staff di alto livello il nostro Centro Genetico di Perugia misura infatti le emissioni di metano di tutti i torelli delle varie razze presenti nel Centro e ne analizza al contempo il microbioma ruminale, cioè l’insieme dei microrganismi esistenti nel rumine e responsabili della produzione di metano durante la ruminazione, per cercare di individuare quegli animali che presentano i valori più bassi di emissioni studiandone il profilo genetico".
Non solo. Spesso il consumo di carne rossa viene a torto demonizzato sulla base di convinzioni puramente ideologiche. "Non tutti però - spiega Pignani - sanno che le carni di razza Chianina, Marchigiana, Maremmana, Podolica e Romagnola hanno dimostrato scientificamente di avere un basso livello di colesterolo, sono ricche di grassi insaturi e povere di grassi saturi, quindi ottime per una dieta che alla salubrità unisce un altro fondamentale elemento: la valorizzazione del territorio e del patrimonio in esso racchiuso. Anche per questo mi piace ripetere che noi non produciamo carne, bensì razze, uniche e distintive, con tutto quello che questo termine racchiude di positivo".
EFA News - European Food Agency