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L'agricoltura "rosa" a convegno

A Piacenza incontro su “Donne in agricoltura: da sempre protagoniste del cambiamento” promosso da Confagricoltura

Sono particolarmente confortanti i dati emersi dall’incontro “Donne in agricoltura: da sempre protagoniste del cambiamento” promosso da Confagricoltura Donna Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia, nell’agriturismo Battibue a Fiorenzuola D’Arda, in provincia di Piacenza. "In dieci anni -ha detto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna, aprendo i lavori- l’ingresso delle donne nelle società di capitali e di persone, nella fascia di età dai 18 a 29 anni, è più che raddoppiato, salendo dal 14% al 33,7%".

"Non è un caso -prosegue Oddi Baglioni- che, malgrado le difficoltà e la preoccupante crisi economica che stiamo attraversando l’impegno femminile in agricoltura continui a crescere, seppur in maniera contenuta. Lo scorso marzo le imprese agricole rosa erano 203.503, al 30 giugno 2022 sono diventate 204.214. Nonostante l’agricoltura sia la componente imprenditoriale femminile più rappresentativa, resta ancora molto da fare per sostenere adeguatamente questa tendenza e auspichiamo che il nuovo governo s’impegni in tal senso". 

Le rappresentanti di Confagricoltura Donna delle tre regioni organizzatrici dell’evento, ossia Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia, per far emergere la centralità del ruolo della donna in agricoltura, insieme alla capacità di affrontare con determinazione le difficoltà e l’attitudine al cambiamento, hanno coinvolto Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, insieme alla ricercatrice storica Marialuisa Ricotti e due giovani imprenditrici che dell’innovazione hanno fatto una regola di vita.

Dal canto suo, Graffigna ha sottolineato la crescita delle donne che si iscrivono alle facoltà di Agraria e le buone prospettive lavorative: il 61% è occupata dopo un anno e il 74% raggiunge l’obiettivo in tre anni. "Se il 15% delle donne che hanno compiuto studi nelle facoltà di Scienze agrarie, dopo il primo anno non sta lavorando né cerca lavoro -spiega Graffigna- trascorsi tre anni solamente il 5% si trova in questa condizione; una percentuale destinata ad azzerarsi a cinque anni dalla laurea". 

"Intuizioni, conoscenze, capacità di trasformare in economia saperi antichi trasmessi dalle donne attraverso le generazioni -sottolinea Ricotti- confermano la capacità, pur nel loro silenzio umile, di essere state e di continuare ad essere portatrici di innovazione nel settore agricolo, mettendo in gioco abilità e risorse umane di qualità".

Tra le testimonianze sul campo, quella di Matilde Maria Passamonti, 26 anni, che divide il suo impegno tra l’università e l’azienda zootecnica di famiglia in provincia di Cremona, gestita al femminile da tre generazioni. "Le parole chiave per il successo -spiega Passamonti- sono passione, voglia di fare squadra e aspirazione di riuscire a fare sempre meglio. Seguendo l’esempio delle grandi donne, come le due inventrici di un rivoluzionario metodo di genome editing, Jennifer Doudna ed Emmanuel Charpentier, premio Nobel 2020 per la chimica, si eliminano le barriere all’ingresso, spesso fatte di pregiudizi".

"Coltivo grano, soia, sorgo, foraggio e barbabietole racconta Alice Consoli, presidente dei giovani di Confagricoltura-Anga Emilia Romagna e impegnata nell’azienda in provincia di Modena-. Ho sviluppato le mappature dei terreni: tutti i miei campi sono tracciati con un report dettagliato 4.0 dalla semina alla raccolta. Oggi nella nostra azienda non circola più carta, risparmiamo tempo ed energie".



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