Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Ucraina, la produzione delle mele in tempo di guerra

La stagione dovrebbe essere in pieno svolgimento ma la domanda è al minimo: gli esportatori a Interpoma a Bolzano

La mela ha segnato la storia del mondo e continua a farlo. Da Adamo e Eva col peccato originale dei cattolici, a Isacco Newton che concepì la teoria della relatività vedendone cadere una da un albero, siamo arrivati alla guerra tra Russia e Ucraina con la mela che spiega, in qualche modo, come stanno andando le cose. Non bene, certo, perché la guerra in Ucraina è solo uno dei fattori della difficile stagione che stanno vivendo, anche se qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel si nota.

La stagione delle mele ucraine dovrebbe essere in pieno svolgimento in questo momento ma la domanda sembra essere al minimo. Per quanto riguarda i coltivatori, alcuni stanno scegliendo di inviare tutto il raccolto alle strutture di trasformazione, per ridurre al minimo i rischi e i costi.

"Ogni stagione è diversa, ma quella del 2022-2023 sarà ancora più eccezionale -spiega Volodymyr Gurzhiy, esportatore ucraino di mele Uspa-. La guerra in Ucraina ha portato molti cambiamenti e sfide su tutti i mercati. Per gli esportatori ucraini, le conseguenze più dolorose sono la chiusura del mercato bielorusso, che nelle stagioni precedenti rappresentava una quota significativa delle nostre esportazioni. Non siamo gli unici in Europa messi così, ma i nostri costi logistici sono enormemente elevati. Sarà difficile competere finché non verranno aperti i porti ucraini".

"Nonostante tutto la nostra azienda, Uspa Fruit -prosegue Gurzhiy- non cambierà la strategia di qualità: selezionerà i migliori prodotti per le forniture all'esportazione coprendo le richieste dell'intera stagione per 12 mesi. Inoltre, non abbiamo tagliato il nostro programma di marketing, che consiste in un elenco di fiere, come: Fruit Attraction Madrid, Sial Parigi, Asia Fruit Logistica Bangkok, Interpoma Bolzano, dove siamo espositori. Allo stand ucraino di Fruit Attraction, che si è appena conclusa a Madrid, abbiamo avuto la possibilità di mostrare al mondo intero che l'export sta tornando alla normalità". 

"Siamo in grado di soddisfare i prezzi di mercato ma le parti coinvolte nella catena di approvvigionamento dall'Ucraina ne risentiranno, anche a fronte delle basse aspettative dei fornitori degli altri Paesi europei -aggiunge Gurzhiy-. Questa situazione si riflette negativamente sulle nostre vendite: durante la stessa settimana dell'anno scorso, eravamo in piena attività di vendita". 

"Attualmente, pur avendo margini estremamente bassi, prossimi allo zero, le vendite sono molto lente e i prezzi bassi non sono assolutamente paragonabili -dice ancora l'esportatore ucraino-. Inoltre, il ritardo nella raccolta, dovuto alle condizioni meteorologiche in Ucraina, ha ritardato l'esportazione. Così, per soddisfare le esigenze dei clienti, siamo stati costretti a sostituire i volumi ucraini importando mele serbe, moldave, polacche e altre".

"Sarà un buon raccolto in termini di qualità e volume in Ucraina -commenta Gurzhiy-. Potrebbe anche essere uno dei migliori, tuttavia vediamo che molti agricoltori preferiscono finire la stagione proprio qui e adesso, indirizzando tutte le mele, anche quelle di classe I, alla lavorazione. Se la situazione rimarrà invariata rispetto a quella attuale -conclude il produttore ucraino- direi che c'è la possibilità di un aumento dei prezzi, tra alcuni mesi, quando le scorte europee saranno completamente rifornite. In ogni caso, se fossi un importatore, non mi aspetterei prezzi bassi dall'Ucraina".

fc - 27041

EFA News - European Food Agency
Simili